A “Roma di Sera” il primo argomento che trattiamo è il “Concorsone” interno della Polizia Locale di Roma Capitale per gli avanzamenti di carriera, al centro di forti polemiche per i quiz fatti nei colloqui individuali. Molti candidati si sono rivolti all’Avv. Iole Urse per fare ricorso al Tar, parlando di domande assurde (“cosa farebbe se vedesse un collega in ciabatte?”) e di favoritismi.

“I candidati sono stati ascoltati individualmente senza neanche la verbalizzazione – dice l’Avvocato – e a molti sono state fatte domande completamente fuori dal contesto della loro attività. Qui non c’è in gioco solo uno scatto di anzianità, bensì un vero e proprio nuovo contratto da funzionari. Se è vero che si può derogare alle regole di accesso, dando spazio solo agli interni, non si doveva certo derogare sulla serietà delle prove. Invece ad alcuni sono state poste domande assurde, come cosa fareste se ci fosse un a fuga di leoni o se scoppiasse la guerra, mentre ad altri sono state fatte domande adeguate, svilendo in questo modo il principio di meritocrazia”.

“Finché non si farà la Riforma nazionale del Corpo che chiediamo da anni e anni – attacca Alessandro Marchetti, Segr. “Sulpl” Roma e Lazio – continueremo a vedere prove assurde perché ogni Comune e anche i sindacati stabiliscono i criteri che vogliono, fino a fare domande così fuori luogo o imponendo prove fisiche ridicole. Noi siamo impiegati amministrativi in divisa, è questa la cosa sbagliata che nessun Governo ha mai affrontato, compreso questo della Meloni che dovrebbe intervenire ma non lo fa!”.

Nel Municipio VI, a Torre Maura, all’alba è stata sgomberata la sede abusiva di un “Centro sociale anarchici” in via delle Averle, occupata da ben 32 anni. Ci racconta tutto il Presidente Nicola Franco.

“Per decenni si è tollerata questa situazione – dice – ma ora lo Stato ha vinto e noi Municipio siamo tornati in possesso di locali nostri, che ci serviranno per fare una Casa della Salute che i cittadini aspettano. In quella sede c’era chi ci viveva, ma era anche base strategica per azioni degli anarchici a Roma. E’ l’ennesimo segnale che stiamo cambiando le cose, grazie alle Forze dell’Ordine e al Prefetto. Ci vuole coraggio, certo, ma noi non molliamo, anche se giorni fa alcuni agenti sono stati accerchiati da gente del posto, ma è il segnale che ora le istituzioni ci sono”.

Laura Franchitti, del “Comitato Castro pretorio – Parco delle Finanze” sta cercando di far mettere un contenitore per gli “oli esausti” in Piazza Indipendenza, davanti ad un noto supermercato, ma serve l’assenso della proprietà dello stabile che non vuole darlo.

“Non capiamo perché – racconta – nonostante sia richiesto dai cittadini e serva molto, perché qui il centro di raccolta più vicino è lontano chilometri. Pare che ci sia timore per eventuali incendi, ma non è ragionevole. Abbiamo chiesto al Municipio di aiutarci e ringrazio il consigliere che sta cercando di farlo”.

“Purtroppo confermo la mancata disponibilità – dice Niccolò Camponi, consigliere del Municipio I (centro storico) e Pres. Commissione rifiuti – nonostante i nostri inviti, ma stiamo insistendo perché è vero che contenitori così servono ovunque perché sul tema dei rifiuti dobbiamo andare incontro sempre di più ai cittadini”.

“Gli oli raccolti – interviene Maurizio Marchini, dei lavoratori “Ama” Ass. “Lila” – valgono anche 1 euro e mezzo al litro e guardate in queste foto che vi mostro quelli che ci sono già a Roma. E ce ne vorrebbero ancora di più, certo, ma è assurdo parlare di pericolo, perché sono fatti di materiale ignifugo naturalmente. Ma se non vorrà suggerisco al Municipio di utilizzare uno spazio di proprietà di Ama che sta sempre a Castro Pretorio”.