A “Roma di Sera” l’Avv. Iole Urse spiega perché presenterà ricorso al Tar per conto di molti candidati al “Concorsone” interno della Polizia Locale di Roma Capitale per gli avanzamenti di carriera, da istruttori a funzionari, che sta suscitando molte polemiche.
“I candidati sono stati ascoltati individualmente senza neanche la verbalizzazione – dice – e a molti sono state fatte domande completamente fuori dal contesto della loro attività. Qui non c’è in gioco solo uno scatto di anzianità, bensì un vero e proprio nuovo contratto da funzionari. Se è vero che si può derogare alle regole di accesso, dando spazio solo agli interni, non si doveva certo derogare sulla serietà delle prove. Invece ad alcuni sono state poste domande assurde, come cosa fareste se ci fosse un a fuga di leoni, se scoppiasse la guerra o se vedeste entrare in ufficio un collega in ciabatte, mentre ad altri sono state fatte domande adeguate, svilendo in questo modo sicuramente il principio di meritocrazia e facendo ipotizzare dei favoritismi”.