In commemorazione del compleanno di Ettore Petrolini, nato il 13 gennaio 1884, la Casa del Cinema e la Sala Umberto di Roma ospiteranno “Caro Petrolini… Ma l’amore mio non muore mai,” un tributo all’attore romano composto da una mostra, un ciclo di cinque proiezioni e uno spettacolo teatrale, in collaborazione con l’unico erede, Gigi Proietti.
Le celebrazioni di Petrolini nella Capitale
La celebrazione inizia il 13 gennaio con la rassegna cinematografica “Petrolini & Proietti” presso la Casa del Cinema in Villa Borghese. La proiezione delle 16 sarà “Petrolineide,” un’antologia commemorativa del 1949 di Alessandro Blasetti e Carlo Campogalliani, seguita dal cortometraggio “Io, Ettore Petrolini” di Ugo Roselli con l’attore e poeta Checco Durante.
Nei giorni successivi, saranno proiettati film con interpretazioni memorabili di Gigi Proietti: “Febbre da cavallo” di Steno (13 gennaio ore 19.30), “Brancaleone alle crociate” di Mario Monicelli (14 gennaio ore 19.30), “La Tosca” di Luigi Magni (20 gennaio ore 16), e il documentario “Luigi Proietti detto Gigi” di Edoardo Leo (14 gennaio ore 15.30).
Dal 13 gennaio al 6 febbraio, la Casa del Cinema ospiterà anche una mostra fotografica sul genio creativo di Ettore Petrolini e Gigi Proietti. La celebrazione culminerà il 15 gennaio alle ore 21 con lo spettacolo “Ballantini & Petrolini” presso la Sala Umberto, il teatro dove debuttò nel 1911.
Chi era Ettore Petrolini
Ettore Petrolini, nato a Roma il 12 gennaio 1884, è stato un celebre attore, comico e drammaturgo italiano. Cresciuto nel rione Monti di Roma, ha intrapreso la sua carriera artistica con il nome d’arte di Ettore Loris, per poi adottare il suo vero nome nel 1903.
Petrolini è diventato noto per la sua versatilità artistica, esibendosi in caffè-concerto e teatri di varietà. Nel 1907, insieme a Ines Colapietro, intraprese una tournée in Sudamerica che contribuì notevolmente alla sua popolarità al ritorno in patria. Il suo talento comico e la sua abilità nel creare personaggi distintivi lo resero un’icona del teatro comico dell’epoca.
I personaggi
Il suo repertorio includeva la “macchietta”, una forma di rappresentazione comica in cui ha creato personaggi memorabili come “Gigi er bullo”, “Sor Capanna”, “i Salamini” e “Fortunello”. Dotato di una satira pungente, ha criticato apertamente l’ipocrisia, il malcostume e persino il regime fascista con sagace sarcasmo, come evidenziato dalla sua interpretazione di “Nerone”.
Negli anni Venti, ha ampliato la sua carriera portando in scena commedie di successo come “Gastone”. Ha collaborato con diversi scrittori, diventando un autore e interprete di canzoni di successo, tra cui le celebri “Una gita a li castelli” e “Tanto pe’ canta’”.
Si è ritirato dalle scene nel 1935 a causa di problemi di salute e è deceduto la notte del 29 giugno 1936, all’età di 52 anni, a causa di un attacco di angina pectoris. Riposa nel Cimitero Monumentale del Verano a Roma, la sua tomba è stata danneggiata dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale. La sua eredità artistica e il suo contributo al teatro comico italiano sono ancora celebrati oggi.