
E’ imminente l’entrata in vigore della Ztl fascia verde a Roma che, così come prevista ora, costringerebbe circa 300.00 veicoli a non poter transitare nella fascia verde della città. Sono però al vaglio di Regione e Arpa le modifiche richieste dal Campidoglio per ammorbidire la misura. Modifiche non ancora arrivate, nonostante manchino appena 14 giorni all’entrata in vigore del provvedimento.
Ztl fascia verde, osa prevede la delibera
La delibera emanata dal sindaco Gualtieri è chiara: auto Diesel Euro 4, ciclomotori e motoveicoli Diesel Euro 3, e veicoli commerciali N1, N2, N3 Diesel Euro 4 non potranno circolare nella Zona a Traffico Limitato (ZTL) Fascia Verde durante le fasce orarie delle 7:30-10:30 e 16:30-20:30.
A poche settimane dall’entrata in vigore, sono al vaglio di Regione e Arpa alcune modifiche proposte e richieste dal Campidoglio. Il sindaco aveva inizialmente previsto l’applicazione del divieto per le auto Euro 4 diesel nel 2023, ma ora chiede un posticipo al 2024. La Regione Lazio è chiamata a valutare questa richiesta, ma finora non ha dato una risposta definitiva.
Oltre a questo slittamento, il piano di Gualtieri include la creazione di un “carnet di ingressi” per i veicoli più inquinanti e l’introduzione del sistema “Move-In.” Quest’ultimo sistema consentirebbe ai veicoli altamente inquinanti di circolare solo su un numero limitato di chilometri all’anno, monitorati tramite dispositivi installati all’interno degli stessi veicoli.
Nonostante i confini della ZTL rimangano invariati, ci sono alcune restrizioni aggiuntive previste nella ZTL VAM, l’area che comprende il cuore del centro di Roma. Restrizioni che potrebbero causare disagi significativi ai residenti e ai lavoratori della zona.
Le parole del dg di Arpa Lazio
Il direttore generale dell’Agenzia regionale di protezione ambientale, Tommaso Aureli. In un’intervista concessa al Tempo fa sapere: “Al momento – spiega il dg – non siamo stati convocati per valutare le proposte del Comune di Roma. In effetti, visto che le misure scattano il 1 novembre, è un pochino tardi. Non sono analisi che si fanno in una giornata”.
E ancora sulle tempistiche di un eventuale parere da parte dell’Arpa: “Dipende da quanto è articolata la proposta. Senza dubbio, però, qualora si vogliano proporre soluzioni alternative bisogna arrivare comunque al risultato previsto, che è quello della riduzione degli inquinanti. Lo impone il Piano regionale sulla qualità dell’aria approvato nel 2022, senza contare che l’Italia è sottoposta a una procedura d’infrazione europea”.