Il 20 ottobre Roma si prepara a un nuovo sciopero generale, con potenziali ripercussioni su tantissimi settori: dal trasporto ferroviario a quello aereo, fino a mezzi pubblici cittadini (metro, tram, bus) passando poi per scuola, asili, materne e uffici pubblici.
L’agitazione è stata proclamata da una coalizione di sindacati di base, tra cui CUB, SGB, Sì Cobas, Adl Cobas e la Confederazione Sindacale USI, promettendo una giornata di mobilitazione che potrebbe creare numerosi disagi nella capitale.
Sciopero del 20 ottobre a Roma
L’avviso ufficiale è già stato pubblicato sul sito ufficiale di Roma Capitale, con un gentile messaggio di scuse per i potenziali disagi che potrebbero verificarsi. Le categorie più colpite saranno gli uffici pubblici e i servizi educativi e scolastici.
In particolare, sono a rischio le attività nei nidi e nelle scuole dell’infanzia comunali, che hanno già subito uno stop il 5 ottobre scorso. Inoltre, il generale sciopero potrebbe coinvolgere anche i lavoratori delle aziende di trasporto pubblico Atac e Ama.
Stop Trenitalia, Trenord, Italo
Anche il settore dei trasporti ferroviari sarà notevolmente interessato dallo sciopero. Il personale delle principali compagnie ferroviarie italiane, tra cui il Gruppo FS Italiane, Trenord e Italo, sarà chiamato a incrociare le braccia.
I treni saranno a rischio dalle ore 21 di giovedì 19 ottobre alle ore 21 di venerdì 20 ottobre 2023. Ferrovie avverte che lo sciopero potrebbe comportare modifiche al servizio, anche prima dell’inizio e dopo la sua conclusione, causando potenziali disagi ai viaggiatori.
Disagi anche negli uffici Inps
In aggiunta, si potrebbero verificare ritardi nei servizi offerti dagli sportelli e dai servizi dell’Inps. L’Istituto nazionale della previdenza sociale ha già lanciato l’allarme in merito ai potenziali disagi che potrebbero verificarsi durante la giornata di sciopero.
I sindacati di base stanno anche richiedendo un incontro con il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Le richieste includono la riorganizzazione complessiva dei servizi di Roma Capitale, iniziando dal settore scolastico-educativo e estendendosi ai servizi primari erogati dai Municipi, dai Dipartimenti e dalle aziende comunali.
I motivi dell’agitazione
Inoltre, chiedono un aumento delle assunzioni e la stabilizzazione del personale precario per garantire servizi di alta qualità alla cittadinanza.
Complessivamente, i sindacati di base richiedono un aumento generalizzato dei salari, esclusa la dirigenza, e l’aggancio al tasso d’inflazione reale, insieme all’azzeramento delle spese militari. Vogliono anche il rilancio del sistema sanitario pubblico e il disimpegno da quello privato, oltre al ripristino di tutele adeguate, come il reddito, l’alloggio e i servizi sociali, per le fasce più vulnerabili della società.