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Il 20 settembre 1870 la Presa di Roma con la breccia a Porta Pia: la storia dell’evento simbolo del Risorgimento

La storia dell’Italia è intrisa di momenti epici e cruciali, uno di questi è sicuramente la breccia di Porta Pia. Un’impresa che segnò l’annessione di Roma al neonato Regno d’Italia, rappresentando la realizzazione di uno dei sogni più profondamente radicati nell’animo italiano: l’unità nazionale.

Il 20 settembre 1870 rimane una data incisa a fuoco nella memoria collettiva degli italiani, poiché in questo giorno l’esercito italiano aprì una breccia nelle mura di Roma, proprio di fianco a Porta Pia. Questo atto audace permise alle truppe italiane di penetrare nella città, porre fine al governo del Papa e unire Roma al Regno d’Italia. L’anno successivo, nel 1871, Roma diventò ufficialmente la capitale d’Italia, completando così l’unità nazionale.

La storia della breccia di Porta Pia

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Prima di questa storica impresa, Roma era rimasta sotto il controllo dei Papi per secoli, costituendo il cuore dello Stato Pontificio, governato dai Papi come una nazione separata. Il Papa dell’epoca, Pio IX, non aveva alcuna intenzione di cedere il suo potere e rinunciare all’indipendenza dello Stato della Chiesa.
L’ostacolo principale alla liberazione di Roma era il sostegno del Papa da parte di Napoleone III, imperatore francese cattolico. Dopo la caduta della Francia per mano dell’esercito prussiano, l’esercito italiano si preparò a penetrare in quella che sarebbe poi diventata la capitale d’Italia.

L’attacco per liberare Roma fu guidato dal generale Raffaele Cadorna, il cui figlio, Luigi Cadorna, sarebbe diventato una figura di spicco nella Prima Guerra Mondiale sul fronte italiano.

Dopo alcuni giorni di tentativi di negoziato per acquisire pacificamente la città, il 20 settembre 1870 i bersaglieri italiani sferrarono l’attacco. Questo attacco portò all’apertura di una breccia di circa 30 metri nelle mura, accanto a Porta Pia, permettendo all’esercito italiano di invadere la città. Il giorno seguente, Roma era saldamente in mano all’esercito italiano, e dal 27 settembre, quando le truppe italiane presero anche il Castel Sant’Angelo, il dominio del Papa si ridusse al solo Vaticano.