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Sfonda la porta e occupa un appartamento Ater a Tor Bella Monaca: 74enne senza fissa dimora denunciato

I Carabinieri di Tor Bella Monaca liberano un appartamento Ater

Ha sfondato la porta d’ingresso per occupare un appartamento dell’Ater in via Santa Rita da Cascia a Roma, zona Tor Bella Monaca. Il tentativo però non è passato inosservato. Una segnalazione infatti ha fatto scattare l’allarme e sul posto sono intervenuti subito i Carabinieri della Stazione di Roma Tor bella Monaca.

Tor Bella Monaca, sfonda la porta e occupa un appartamento Ater: denunciato 74enne

All’arrivo al civico 30, i militari sono saliti al quarto piano del palazzo raggiungendo l’appartamento di proprietà dell’Ater di Roma dove era stato segnalato l’accesso abusivo. Hanno scoperto quindi che un uomo straniero di 74 anni, senza fissa dimora e con precedenti, si era introdotto nella casa rompendo la porta di ingresso e l’aveva occupata. I carabinieri hanno quindi identificato l’uomo, lo hanno denunciato in stato di libertà per invasione di edifici-terreni. Lo straniero ha poi lasciato spontaneamente l’immobile che è stato messo in sicurezza e riconsegnato all’ente proprietario.

FRASCATI I Carabinieri di Tor Bella Monaca liberano un appartamento ATER 2
l’intervento dei carabinieri a Tor Bella Monaca

I precedenti

Solo venerdì scorso sempre in via Santa Rita da Cascia a Tor Bella Monaca i carabinieri avevano controllato ben 144 appartamenti di proprietà del comune di Roma per arginare il fenomeno delle occupazioni abusive. Verifiche inoltre su eventuali allacci illeciti a luce, acqua e gas.

Sono stati così scoperti 8 allacci abusivi alla rete elettrica e a quella della distribuzione del gas che sono stati rimossi. Per gli occupanti degli appartamenti interessati è scattata la denuncia per furto.

Resta alta l’attenzione sul quartiere dove una decina di giorni fa è scattato un maxi blitz con oltre 500 uomini delle forze dell’ordine impegnati in perquisizioni e controlli. Nell’operazione sono state 26 le persone denunciate per occupazione abusiva, poiché trovate all’interno degli alloggi di edilizia residenziale pubblica senza titoli autorizzativi. Il blitz in stile Caivano arrivava dopo l’aggressione a don Coluccia, il prete anti spaccio impegnato nei territori più difficili della Capitale.