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Non solo Roma – Puntata di Mercoledì 13 Settembre 2023

Non solo Roma con Elisa Mariani – Puntata di Mercoledì 13 Settembre 2023

PRESENTATE LE CINQUE TAPPE DELLA “CORSA DEL RICORDO”, SPORT E STORIA INSIEME

Ospite in collegamento Sandro Giorgi, organizzatore della manifestazione

Presentate oggi nella Sala Gonfalone della Regione Lombardia le cinque tappe della Corsa del Ricordo che si svolgeranno a Milano, Catania, Novara, San Felice Circeo e Trieste. Numerose le autorità presenti. Ha aperto i lavori Lara Magoni Sottosegretario allo sport della Regione Lombardia, poi la parola al campione Olimpico Abdon Pamich, uno degli emblemi dell’esodo fiumano, Roberto Cipolletti ideatore ed organizzatore della Corsa del Ricordo, Marco Contardi, Presidente dell’Asi Lombardia, Claudio Giraldi, dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e Riccardo Signori, vice presidente nazionale Unione Stampa Sportiva Italiana. In collegamento video il presidente di Asi Nazionale Claudio Barbaro che ha portato il saluto dell’ente organizzatore. In apertura di conferenza stampa è stato mandato un video emozionale con le testimonianze di personaggi del mondo giuliano dalmata e dei loro eredi. Sono intervenuti anche Angelo Musmeci, presidente Asi Catania e Ivan De Grandis Assessore allo Sport del Comune di Novara due città che ospiteranno la Corsa del Ricordo.

La Corsa del Ricordo, nata a Roma dieci anni fa, da un’intuizione di Asi (Associazioni Sportive e Sociali Italiane) per ricordare attraverso lo sport, la tragedia delle foibe e l’esodo delle popolazioni italiane da Fiume, dall’Istria e dalla Dalmazia, ha travalicato i confini regionali e da settembre 2023 a febbraio 2024, si svolgerà in ben otto città italiane, da nord a sud, veicolando in maniera sempre più vigorosa il messaggio culturale per la quale è nata. Una crescita esponenziale e naturale alla quale hanno contribuito in maniera attiva l’ANVGD (Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia) e le amministrazioni dei comuni interessati all’evento che hanno fortemente voluto e sostenuto la manifestazione sul loro territorio. Una crescita esponenziale che ha avuto pubblici riconoscimenti che ha portato la Corsa del Ricordo ad essere presentata nelle edizioni precedenti al Senato della Repubblica e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla presenza del Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi che ha anche corso nell’edizione di Roma, e di tante altre autorità sportive e politiche. In costante crescita anche il numero dei partecipanti nelle singole sedi. Un progetto articolato ed ambizioso che potrà ancora crescere e sedimentarsi in ogni angolo d’Italia nei prossimi anni.

Un programma di eventi intenso, volto a mantenere l’attenzione sulla dolorosa pagina di storia non soltanto in occasione del Giorno del Ricordo, che ricorre il 10 febbraio di ogni anno (Legge 30 marzo 2004, n. 92), ma durante tutto l’anno, dando vita alla gara, nelle diverse sedi, nelle date prescelte da organizzatori e amministrazioni locali più aderenti alle esigenze organizzative, climatiche e logistiche delle singole città.

Si inizierà da Milano e Catania domenica 17 settembre, appuntamento Novara e San Felice Circeo la domenica successiva, il 24 settembre, mentre il 5 novembre si correrà a Trieste nel tradizionale e suggestivo percorso intorno alla Foiba di Basovizza, uno dei luoghi simbolo della tragedia vissuta dagli italiani negli anni post bellici. A Roma, che festeggerà la sua undicesima edizione, San Vito dei Normanni (alla seconda edizione) e Verona la Corsa del Ricordo tornerà nel prossimo mese di febbraio, in concomitanza con le tante iniziative previste su tutto il territorio nazionale in occasione del giorno del Giorno del Ricordo.

ARRIVA LA FORMULA MATEMATICA PER CALCOLARE LA MERENDA PERFETTA: UN RITO ITALIANO IRRINUNCIABILE

Ospite in collegamento Alex Revelli Sorini, docente di Culture e Politiche alimentari dell’Univ. S. Raffaele di Roma

Il gastrosofo Alex Sorini Revelli e Susanna Cutini, docenti di culture e politiche alimentari dell’Università San Raffaele Roma hanno ideato la formula della merenda perfetta, che si basa sul calcolo di 7 elementi chiave a cui vengono assegnati punteggi soggettivi tra 5 e 10 che danno come risultato finale l’indice della merenda perfetta.

La merenda è infatti un vero e proprio rito tutto italiano e amato da ciascuno di noi; un momento identitario dell’alimentazione del nostro Paese e di quelli mediterranei, che nel tempo si è trasformato per i mutati stili di vita ed è stato soggetto ad una significativa evoluzione. Sembra che l’usanza di fare merenda si diffuse nell’800, per “premiare” e ritemprare i contadini che lavoravano nei campi per molte ore, poi con gli anni ’50 e l’inizio del boom economico, quando gran parte della popolazione iniziò ad arricchire l’alimentazione giornaliera con piccoli spuntini intermedi, la merenda divenne un rito dedicato ai bambini e si celebrava con la preparazione di golosi stuzzichini assemblati con prodotti del territorio.

Ed è proprio per discutere della sua evoluzione e per passare in rassegna le principali merende della tradizione, tra le quali non poteva mancare certo pane e salame, antico abbinamento dal buon equilibrio nutrizionale, ma non solo. Biodiversità+Semplicità+Bellezza+Bontà+Tempo:QuantitàxConvivialità = MPMP (*Risultato di riferimento fra 30 e 100).

MONTESPACCATO, A RISCHIO SFRATTO 48 FAMIGLIE DELLE FORZE DELL’ORDINE

Ospite in collegamento Andrea Felici, redazione “Roma Daily News

Settembre è l’incubo che si materializza per 48 famiglie di carabinieri, poliziotti e finanzieri di perdere casa e di ritrovarsi in mezzo a una strada. Una storia che sa dell’incredibile: uomini dello Stato assegnatari di case popolari grazie a un bando della Prefettura indetto nel 2002 nel quartiere romano di Montespaccato, a Collina delle Muse, hanno in mano un contratto di affitto scaduto che la società che ha il diritto d’uso della superficie, la Boccea Gestione Immobiliare srl, non vorrebbe rinnovare. Dopo che il giudice civile non ha potuto fare altro che constatare l’inevitabilità dello sfratto, resta l’ultima spiaggia del TAR, ma intanto la paura resta.
La questione è diventata ormai una diatriba istituzionale assai intricata tra Comune di Roma, Regione Lazio e ministeri con numerose interrogazioni parlamentari presentate. Su sollecitazione del Provveditorato delle Opere Pubbliche del ministero delle Infrastrutture la Regione Lazio ha avviato sulla vicenda un tavolo di concertazione e verifica delle competenze: del ministero Infrastrutture e del Comune di Roma che ha avviato a sua volta delle commissioni consultive sul tema, invitando tutte le parti coinvolte: dalle Istituzioni agli inquilini. Durante tutto questo iter istituzionale lo spettro degli sfratti non si è però fermato e l’Avvocatura Generale dello Stato ha chiesto l’intervento del ministero dell’Interno, che al tempo aveva assegnato gli alloggi, ma che di fatto non si è mai costituito e ad oggi non è intervenuto. Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, a quanto risulta, avrebbe al vaglio la questione mentre il sindacato delle forze di Polizia SNAM ha denunciato pubblicamente la situazione in tutte le sedi.

Uno dei poliziotti, che preferisce rimanere anonimo, riepiloga alla Dire le vicende di questi ultimi mesi: “E’ stato proposto un tavolo tecnico in Regione, poi si è interessato il Comune di Roma”, ma nulla si è sbloccato: “si sono defilati”, rincara amareggiato. “Lo sfratto è convalidato, la legge di riferimento è quella degli alloggi speciali di edilizia popolare. Ci sono già inquilini privati dentro. Il fine di tutta questa operazione è speculativo perché di fatto la società non vuole che restiamo noi dentro”. Forse perché sarebbe costretta in caso di vendita, qualora ottenesse la possibilità di riscattare il terreno, a garantire diritto di prelazione a chi sta dentro da quasi 20 anni.

La vicenda su cui si scontreranno prossimamente al TAR gli avvocati la spiega alla Dire l’avvocato Luigi Parenti che difende alcune delle 48 famiglie che finiranno per strada. “Nel 1998 è stata firmata la convenzione tra Boccea Impresa Riunite, il ministero dei Trasporti e il Comune di Roma e nel 2004 è stata riconfermata concedendo alla società il diritto di superficie con agevolazioni e contributi statali per costruire. La società- spiega il legale- ha avuto quindi finanziamenti per costruire, ma in cambio – questo prevedeva l’intesa- doveva destinare 50 alloggi per le Forze dell’Ordine secondo graduatorie: 48 su 54 sono andati a queste famiglie”. Parliamo chiaramente di “case realizzate con contributi statali e affitto a canone contenuto come previsto dall’edilizia pubblica”. Come si è finiti a questo stallo? L’idea speculativa che starebbe dietro alle mosse della società l’avvocato Parenti la spiega così: “I contratti sono scaduti a febbraio 2023. Loro sostengono che sia una libera scelta della società prorogarli o meno. Ha intimato lo sfratto e sta riaffittando a un canone di mercato”. Una mossa scorretta che secondo l’avvocato occulterebbe la reale intenzione: “Riscattare il diritto di superficie di cui ad oggi non hanno la proprietà piena per poi poter vendere gli immobili, cosa che oggi non possono fare, e non essere costretti a far esercitare agli inquilini che sono lì dentro da 17 anni il diritto di prelazione a cui avrebbero accesso pagando gli alloggi a prezzi non di mercato e per giunta defalcando, come prevede la norma, gli affitti versati negli anni. Loro possono avanzare la richiesta al Comune di Roma.

La cosa si è arenata anche perché la Regione Lazio, a guida Rocca, sensibilizzata ha segnalato l’emergenza abitativa e ha chiesto di rinnovare il contratto. Secondo qualcuno questo tentativo di riscattare il diritto di superficie non potrebbe avvenire perché quella costruzione, su quel terreno, dovrebbe mantenere una finalità pubblica. Questo ha ribadito l’Avvocatura del Comune di Roma che ha detto che gli alloggi sono stati edificati con la modalità del fine pubblico. Faremo ricorso al TAR del Lazio e dobbiamo evitare le esecuzioni di settembre ed evitare che la Boccea Immobilare diventi proprietaria”, assicura Parenti.
Lo spettro di essere sfrattati resta infatti perché “il giudice civile si è limitato a dire che in contratti sono cessati e di rivolgersi al TAR, che ha già detto in altre vicende che gli immobili non possono andare alla società se destinati a fini pubblici e ha già bacchettato il Comune di Roma su questo”.
Più volte è stato chiesto al legale della società Immobiliare di esprimersi sui fatti.

Il sindacato SNAP ha diramato una severa nota alla stampa e alle Istituzioni appellandosi a tutti, anche al ministro della Difesa, Guido Crosetto. “La legge di riferimento che ha destinato gli alloggi a alle forze dell’Ordine Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Polizia penitenziaria- ricorda il coordinatore nazionale del sindacato SNAP Giuliano Bozza- è la numero 151 del 91 modificata con legge 203 del 91 articolo 18, che ha consentito all’imprenditore edile di costruire un piano integrato di zona in località Montespaccato vicino al noto quartiere Bastoggi di Roma. Gli appartenenti alle forze dell’ordine negli anni hanno più volte intavolato con la società varie trattative e sono sempre naufragate. Queste famiglie hanno pagato ad oggi 150 mila euro di affitti ed hanno sperato fino all’ultimo di poter riscattare al prezzo massimo di cessione gli alloggi a loro assegnati, ossia al prezzo indicato dalle tabelle del Comune di Roma, che nel 2015, hanno anche modificato i canoni di locazione a favore di queste
famiglie; poi, dopo una sentenza del Tar del Lazio, nel 2021, si ritrovano pure a dover pagare ingentissime somme alla società di 10-15 mila euro di arretrati derivati da un errore di calcolo commesso dagli uffici dell’urbanistica del Comune. Tutto questo va ad aggravare la situazione dei servitori dello Stato che hanno ormai tutti superato i 50 anni di età, alcuni con gravi problemi di salute, altri con genitori invalidi al 100% in casa, con bambini piccoli in età scolare e addirittura con figli con problemi di salute importanti”.

“Tutti ci hanno sempre promesso un aiuto, ma ancora nulla”, ammette sconfortato il poliziotto. “Sono i giorni del decreto sicurezza e noi siamo servitori dello Stato” ricorda. E si ritrovano invece con lo spettro e il paradosso che altri uomini in divisa, come loro, potrebbero andare a buttarli fuori dalle loro case.

SANITà, LISTE D’ATTESA, SCOPERTE IRREGOLARITà DAI NAS: 26 DENUNCIATI

Nei mesi di luglio ed agosto, i Carabinieri dei Nas, di concerto con il ministero della Salute, hanno effettuato un’intensa attività di controllo, su tutto il territorio nazionale, al fine di verificare la gestione delle liste di attesa per l’erogazione di prestazioni ambulatoriali, riconducibili a visite specialistiche ed esami diagnostici, afferenti al Servizio sanitario pubblico.

Le ispezioni sono state eseguite presso presidi ospedalieri e ambulatori delle aziende sanitarie, compresi gli Istituti di Ricovero e Cura a carattere scientifico, nonché presso le strutture private accreditate, con la finalità di accertare il rispetto dei criteri previsti dal Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (Pngla), stilati per assicurare un corretto accesso alle prestazioni fornite dal Servizio sanitario pubblico ed uniformare un’equa e tempestiva erogazione dei servizi sanitari a favore dei cittadini. Sono stati effettuati accessi presso 1.364 tra ospedali, ambulatori e cliniche, sia pubblici che privati in convenzione con il Ssn, analizzando 3.884 liste e agende di prenotazione per prestazioni ambulatoriali relative a svariate tipologie di visite mediche specialistiche e di esami diagnostici.

Gli accertamenti dei Nas hanno consentito di individuare condotte penalmente rilevanti che hanno determinato il deferimento all’Autorità giudiziaria di 26 tra medici e infermieri, ritenuti responsabili di reati di falsità ideologica e materiale, truffa aggravata, peculato ed interruzione di pubblico servizio. Tra i casi più rilevanti, i Nas di Milano, Torino, Perugia e Catania hanno deferito 9 medici per aver favorito conoscenti e propri pazienti privati, stravolgendo le liste d’attesa, consentendo loro di essere sottoposti a prestazioni in data antecedente rispetto alla prenotazione ed eludendo le classi di priorità.

Il Nas di Reggio Calabria ha deferito, per l’ipotesi di peculato, 3 medici di Aziende Sanitarie per aver prestato fraudolentemente servizio presso un poliambulatorio privato sebbene contrattualizzati in regime esclusivo con le aziende sanitarie pubbliche.

STAZIONE TERMINI, AMA E MC DONALD’S INSIEME PER IL DECORO E LA PULIZIA

Ama e McDonald’s ancora insieme per il decoro. Questa mattina operatori aziendali hanno supportato i dipendenti dei due ristoranti presenti nell’area della stazione Termini (all’interno del terminal e su via Giolitti) nella raccolta dei rifiuti abbandonati fuori dai locali. E’ quanto si legge in una nota dell’Ama.

“Le giornate insieme a te per l’ambiente”, questo il nome dell’iniziativa promossa dalla nota catena di fast food, hanno visto già dallo scorso anno la partecipazione dell’azienda capitolina per i servizi di igiene urbana. Quello odierno è stato il quarto appuntamento del 2023 che si aggiunge ad altri eventi che, dallo scorso anno, hanno riguardato gli spazi antistanti ai locali di Corso Francia, Romanina, Porte di Roma, piazza di Spagna, Fontana di Trevi, piazza delle Cinque Lune, Borgo Pio, viale Giulio Cesare, piazza Re Di Roma, via Tuscolana.

“La tutela del decoro cittadino passa anche attraverso queste iniziative di sensibilizzazione frutto di sinergie positive e che devono contribuire ad una sempre maggiore responsabilizzazione di tutti su un tema così importante come il rispetto dell’ambiente” ricorda il Presidente di Ama, Daniele Pace.

L’attività svolta ha permesso di raccogliere e avviare al corretto smaltimento/recupero oltre 170 sacchi di rifiuti in 16 appuntamenti e la prossima settimana è in programma un intervento analogo a piazza di Spagna.

 

GIORNATA NAZIONALE DEI PICCOLI MUSEI, ADERISCE ANCHE IL MUSEO CIVICO DI MONTE ROMANO

Ospite in collegamento Lorella Maneschi, direttore scientifico del Museo Civico di Monte Romano

Il Museo Civico di Monte Romano aderisce alla sesta Giornata nazionale dei piccoli musei, in programma domenica 17 settembre, aprendo al pubblico (con ingresso libero) dalle 9 alle 11 e dalle 16 alle 18. Per l’occasione, i visitatori riceveranno una pergamena con la copia della mappa del territorio di Monte Romano, incluso nei possedimenti dell’Ordine del Santo Spirito. Il Museo Civico di Monte Romano ha le caratteristiche di “museo del territorio”, istituito dall’Amministrazione Comunale per una migliore conoscenza, conservazione e valorizzazione del proprio patrimonio culturale. La sede è costituita da un edificio storico, le Carceri del Settecento, che ospita reperti etruschi e romani recuperati nel territorio. Il museo è articolato in due sezioni a carattere archeologico, composte da reperti provenienti da scavi archeologici, recuperi e ricognizioni, di proprietà dello Stato, concesse in deposito temporaneo.  Una sezione riguarda il materiale etrusco, l’altra il materiale romano. Tra i reperti ceramici di epoca etrusca sono da citare un’anfora appartenente al “Gruppo degli Archetti Intrecciati”, un’oinochoe in bucchero con ansa zoomorfa raffigurante un felino, una fiasca del Pellegrino in bucchero, databili tra il VII e VI secolo a.C., provenienti da una necropoli situata in località Vallicelle. In particolare, sono esposti il corredo ceramico e i sarcofagi in nenfro e terracotta di alto pregio, con decorazioni policrome, della tomba detta “Grotta delle Statue”, rinvenuta in località Rio Secco-Prato Piscino, risalente al III-I sec. a. C. Un sarcofago in nenfro presenta l’iscrizione con il nome del capostipite della famiglia titolare del sepolcro: Cesius Aethres figlio di Larth, morto a 76 anni. La sezione dedicata all’epoca romana comprende reperti databili dall’età repubblicana all’età imperiale, recuperati dal territorio con scavi o ricognizioni, provenienti dalle “villae romanae” rustiche tra le quali una ancora oggi visibile, in alcune porzioni, collegata a una grande cisterna a cinque navate, in località Monumenti.

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