Non solo diossine, nell’impianto di rifiuti a Ciampino dove sabato è divampato un incendio sono oltre i limiti anche i valori del benzopirene, sostanza potenzialmente cancerogena. 94 volte oltre la soglia massima.
Arpa Lazio ha pubblicato l’aggiornamento del report, sul monitoraggio delle stazioni mobili installate dopo il rogo dello stabilimento di via Ferrari.
Analisi Arpa Lazio, benzopirene 94 volte oltre limite
Nel documento viene riportato, che sul campione preso nell’impianto, oltre alla presenza di diossine “nettamente superiore a limiti di riferimento”, è stato rilevato un alto valore inquinante del benzopirene, pari a 94 ng/m3, quando la soglia limite è di 1.
Oggi inoltre sono stati resi noti gli esiti delle analisi nel secondo campionatore ad alto volume, posizionato a circa 600 metri in linea d’aria. In questo caso il benzopirene risulta sotto i limiti di riferimento, pari a 0,3 ng/m3.
Valori diossina oltre i limiti: campione a 600 metri dal luogo dell’incendio è 10 volte inferiore
I valori di diossina sono superiori ai limiti di riferimento in entrambi i casi, ma il campione preso a 600 metri dal luogo dell’incendio è circa 10 volte inferiore a quello raccolto in prossimità del rogo.
Secondo i dati diffusi dall’Arpa, la presenza di diossine è pari a 37 per il campione preso all’interno dell’impianto, mentre per la seconda centralina (a 600 metri dal luogo dell’incendio) il livello è pari a 3.3. In entrambi i casi il valore della diossina sfora il limite di 0,1-0,3 suggerito dall’Oms. “I valori dei campioni del 29 luglio (sito 1 e 2) sono superiori al valore di riferimento”, riporta Arpa Lazio.
Incendio Ciampino, Legambiente: 145° episodio simile negli ultimi 10 anni nel Lazio
Secondo i dati pubblicati dell’ultima edizione del rapporto Ecomafia 2023 di Legambiente, l’incendio di Ciampino è il 145° episodio simile negli ultimi 10 anni nel Lazio, quarta peggior regione per numero di roghi in impianti di trattamento dei rifiuti. Lo sottolinea Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio che aggiunge: “Siamo di fronte all’ennesimo disastro nel ciclo dei rifiuti, con diossine alle stelle e giornate intere di esposizione per la cittadinanza di un intero quadrante”
“L’allarme adesso rientrerà, la nube si dirada e le diossine torneranno nei valori consentiti – prosegue Scacchi – ma ormai il danno è fatto: la loro dispersione, la ricaduta e l’impatto sulla salute delle persone lo vedremo in futuro e come al solito sarà pesantissimo. Presentiamo denuncia alla procura della Repubblica, per chiedere di indagare le cause e procedere contro eventuali responsabilità”.