Alcuni cittadini il 16 luglio scorso sono scesi in via Francesco Orazio da Pennabilli, zona Garbatella, armati di scope, ramazze e sacchi per svolgere un lavoro che già pagano: pulire le strade. E il nuovo dirigente generale di Ama, Alessandro Filippi, li ha ringraziati.

“Il dg AMA Filippi ha incontrato i cittadini-spazzini di Garbatella per ringraziarli: come ad affermare implicitamente che sia dovere dei cittadini – si legge nel comunicato stampa di Codacons – sostituirsi all’AMA quando questa non riesce ad assicurare standard di servizio minimi, e senza accorgersi che solo l’esasperazione per una nettezza urbana gravemente lacunosa (quando non del tutto assente) ha spinto questi cittadini a intervenire direttamente.” Il motivo per il quale i cittadini sono scesi in strada è legato all’esasperazione causata dalla mancanza di passaggi da parte dei mezzi dell’azienda.

“Cittadini attivi”, ma sfiduciati

Si chiamano “cittadini attivi”, ma anche se meritevoli, rappresentano la sfiducia che c’è nei confronti dell’azienda capitolina. I cittadini infatti pagano già una tassa, ma nonostante ciò si sono fatti carico di un’attività non retribuita “che non spetterebbe loro”.

“Il Codacons – si legge ancora – chiede le dimissioni del direttore generale Filippi, e chiede all’azienda di risolvere a stretto giro e senza avvalersi della manodopera spontanea dei cittadini esasperati tutte le criticità più evidenti e durature nella Capitale.”

“La legge di stabilità del 2014 (articolo 1, comma 656) prescrive infatti che il tributo sui rifiuti «è dovuto nella misura massima del 20% della tariffa, in caso di mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti, ovvero di effettuazione dello stesso in grave violazione della disciplina di riferimento, nonché di interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione riconosciuta dall’autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone o all’ambiente»”, si legge nel comunicato stampa.