“Se c’è sole a Candelora dell’inverno sèmo fora, ma se piove o tira vento, nell’inverno sèmo dentro”. In molti conoscono questo proverbio, ma cosa significa e da dove nasce?
La Candelora è una festività che risale a tempi antichi, celebrata ogni 2 febbraio e radicata sia nella tradizione contadina che in quella religiosa. Il nome deriva dalla consuetudine cristiana di benedire le candele, simbolo di luce e uscita dalle tenebre dell’inverno. La festa coincide con i 40 giorni che seguono Natale e viene vista come una “svolta” verso la Pasqua, un’attesa difficile ma che porterà pace.
Candelora, quando sono i giorni e quanto c’è di vero
Per i contadini, la Candelora è un giorno che indica l’inizio o il ritardo della primavera, basato sulle condizioni climatiche del 2 febbraio. Se il tempo è mite e soleggiato, significa che la primavera è alle porte, mentre pioggia e freddo significano che l’inverno durerà ancora per sei settimane. La Candelora segna anche l’inizio del mese più breve e instabile dell’anno, con conseguenze importanti per i raccolti.
Nella tradizione religiosa, la Candelora è un giorno di benedizione di ceri e candele, istituito da Papa Sergio I con una processione penitenziale. In alcune culture, come quella americana, la Candelora è celebrata come il “Giorno della Marmotta”, quando questo animale esce dalla tana per godere del primo sole della primavera.
In sintesi, la Candelora rappresenta un “buon auspicio” per la primavera, per il futuro e per la pace. Una festività che unisce le tradizioni contadine e religiose, legate all’importanza del tempo e all’attesa di un nuovo periodo di pace e di mitezza dopo la rigidità dell’inverno.
(sg)