Colpita a morte mentre cercava di fermare il killer. E’ morta così da eroina Elisabetta Silenzi, 55 anni, mamma di due 20enni che domenica scorsa è stata uccisa da un colpo a bruciapelo durante l’assemblea dei condomini del consorzio Valle Verde nel reatino, che si stava svolgendo in via Monte Giberto a Roma zona Fidene. La donna dopo aver visto Claudio Campiti fare fuoco su Sabina Sperandio, Nicoletta Golisano e anche sulla zia Bruna Marelli, ha tentato di bloccarlo lanciandosi addosso al killer che però ha reagito colpendola a morte. Insieme a lei ha cercato di fermare Campiti anche Silvio Paganini 67 anni, che ieri è uscito dall’ospedale. Poi si è unito al placcaggio il resto del gruppo, riuscendo a fermare e disarmare l’assassino. Il racconto riportato dal Messaggero è di un testimone della sparatoria, colui che avrebbe fisicamente tolto l’arma dalle mai del killer.
“È stato tutto molto veloce – dice al quotidiano romano – alla sua destra Campiti aveva il banco con la presidente e le altre donne, mentre dietro di lui c’erano Elisabetta e la vicepresidente. Quest’ultima si è nascosta sotto il tavolo e ha detto anche a Betta di ripararsi. Invece lei con uno scatto si è lanciata su quell’omone da dietro, alle spalle, per fermarlo. Una scena che non scorderò mai. Ho visto Campiti voltarsi e ucciderla, mentre subito dopo Silvio Paganini ha approfittato del momento per lanciarsi su di lui. Anche lui è stato coraggioso, senza nulla togliergli, però – continua Tonino – senza il gesto di Elisabetta, non so se ce l’avremmo fatta. È stata lei la vera eroina”. La scena che ricorda è terribile ed è stata ripresa dalle telecamere del bar dove si stava svolgendo la riunione del Consorzio Valle Verde. Una volta fermato, Campiti avrebbe continuato ad agitarsi urlando minacce di morte contro i presenti. (eg)