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Vitalizio parlamentari, salvo ad oggi anche se si va al voto. Ecco quando scatta

Vitalizio parlamentari, l’importo è salvo anche se è caduto il Governo. Sebbene il nostro sistema politico si sia avviato verso lo scioglimento delle Camere e le nuove elezioni, il tanto discusso vitalizio sembra ormai sicuro.

Come è noto, le regole per percepirlo sono cambiate nella XVII legislatura. Anche con l’inserimento del calcolo contributivo degli assegni, senatori e deputati possono dormire sonni tranquilli. Il trattamento pensionistico è salvo.

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Il diritto al vitalizio parlamentare scatta infatti allo scadere dei 4 anni, sei mesi e un giorno dall’inizio della legislatura. Ironia della sorte, la data fatidica scade esattamente il 24 settembre 2022. Ovvero, un giorno prima delle elezioni che sono previste il 25 settembre.

Camera e Senato sono quindi da considerare al lavoro fino al 24 settembre. Da qui a tale data, il Parlamento avrà il compito di esaminare solo gli eventuali decreti urgenti del governo in merito agli affari correnti. Inoltre è possibile che saranno varati i decreti legislativi di attuazione delle deleghe, come quelli che mancano per il Pnrr e per le leggi varate dal governo Draghi.

Difficile immaginare, ad ogni modo, le Camere piene di parlamentari tra agosto e settembre, visto il periodo estivo. Se sarà confermata la data del 25 settembre per le elezioni politiche, l’insediamento delle nuove Camere è previsto per il 15 ottobre. Nel frattempo, tutti i membri di Senato e Camera dei Deputati potranno figurare al lavoro per il tempo utile e necessario a maturare il tanto discusso vitalizio.

(sg)

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