«Cosa ti guardi pezzo di m….? Ti rimandiamo col gommone a casa tua» Poche frasi per rovinare una serata di festa. Sabato sera, all’Olimpico, la Lazio ha giocato l’ultima partita del campionato in uno stadio mai così pieno. Alla fine è scattato anche il giro di campo, per festeggiare il quinto posto e per salutare che, l’anno prossimo, sarà altrove.
Tutto bello, tranne i vergognosi insulti razzisti rivolti da pochi tifosi in curva nord, all’indirizzo di uno steward che posizionato, insieme ad altri colleghi, sotto il settore. Il tutto testimoniato da un video registrato dallo stesso autore degli insulti razzisti. Le immagini hanno fatto in poco tempo il giro del web, tanto che anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio – in passato anche lui uno steward – ha condannato il gesto.
“C’è chi lo chiama tifo e li definisce tifosi – scrive Di Maio. – No, gli autori di questi insulti razzisti, rivolti a un ragazzo a bordo campo allo stadio Olimpico, sono solo vigliacchi. Vigliacchi, ecco cosa siete. In Italia non c’è spazio per queste discriminazioni e per quest’odio. Non è tollerabile alcuna forma di razzismo, serve la ferma condanna di tutti, senza esitazioni. Massima solidarietà. Lo sport, il calcio, è un’altra cosa!”, conclude il messaggio del ministro.