Home NOTIZIE ATTUALITÀ Lazio, è boom di infermieri dimessi: “Turni massacranti e stipendio basso”

Lazio, è boom di infermieri dimessi: “Turni massacranti e stipendio basso”

Troppo stress e turni massacranti: nel Lazio sono tanti gli infermieri che decidono di cambiare vita. Seicento, solo negli ultimi mesi del 2021, si sono dimessi. A fare un passo indietro non sono solamente i camici azzurri che optano per il prepensionamento. Sono anche professionisti, di età compresa tra i 30 e i 50 anni, schiacciati dalla pressione. 

Li abbiamo visti, negli ultimi due anni, spesso in prima linea nella lotta al Covid. Alcune immagini sono diventate simbolo della pandemia: come la foto dell’infermiera esausta, addormentata dopo un turno di lavoro massacrante. Ora la situazione è diversa, meno preoccupante. Ma l’allerta rimane alta e per gli infermieri il lavoro resta durissimo. 

Per questo, fa sapere al Messaggero Stefano Barone, segretario del Nursind del Lazio, nei prossimi mesi crescerà il numero di infermieri dimissionari. Per loro, dice, le condizioni di lavoro sono insostenibili: ai turni massacranti e alle aggressioni subite, soprattutto nei pronto soccorso, si affianca uno stipendio tra i più bassi in Europa. 

La situazione è la stessa in tutta Italia: per questo venerdì prossimo Nursind ha proclamato uno sciopero nazionale contro “la mancata erogazione dell’indennità di specificità in Manovra ” nei confronti di “una professione usurante”. Gli infermieri incroceranno le braccia per 24 ore, a partire dalle 7 di mattina.