La Metro A è salva: sul filo di lana, dal Governo è arrivata la proroga al periodo di manutenzione della metropolitana romana come richiesto dal Campidoglio che già temeva dure ripercussioni alla continuità del servizio ferroviario sotterraneo. Con il via libera dell’esecutivo, la prima linea della rete capitolina è salva perché la continuità del servizio sarà garantita già a partire dai primi giorni del mese di gennaio.

Deroga di un anno per la manutenzione dei treni
Potremmo definirla la classica “vittoria di Pirro”, dal momento che per evitare lo stop alla circolazione dei convogli e l’inevitabile collasso della rete si dovrà chiudere un occhio su tempi e sulle modaltà delle manutenzioni che sulla carta sono scadute lo scorso 31 dicembre. Per la giunta Gualtieri, però, evitare una drastica riduzione delle corse è comunque un risultato da celebrare: “Abbiamo ottenuto dal Ministero dei Trasporti una proroga di 12 mesi sulla mitigazione dei treni della Metro A – annuncia in un comunicato Eugenio Patanè, assessore alla mobilità di Roma Capitale -: la linea pertanto è salva e potrà continuare a garantire il servizio secondo le modalità e la frequenza abituale. Si tratta di un risultato straordinario, che è frutto di un lungo e importante lavoro iniziato insieme ad Atac e al dipartimento al momento del nostro insediamento in assessorato”. Il nodo da affrontare riguardava le manutenzioni dei convogli MA300 che viaggiano sui binari della metropolitana: 20 di loro dovevano essere revisionati entro la fine dello scorso mese ma quest’adempimento non è stato rispettato. Però per effettuare la revisione servirebbero diversi mesi e, nel frattempo, la linea A rischiava di restare con solo una dozzina di treni a disposizione: davvero troppo pochi per garantire la prosecuzione delle corse.

Una relazione “garantisce” sulla sicurezza
Il caso della Metro A rischiava di rivelarsi un pericoloso problema per il sindaco Gualtieri, in una città che ha nei suoi trasporti una spina dolorosa. Dopo i tram lumaca che da mesi, in alcun tratti del tracciato urbano, devono viaggiare a 5, massimo 10 km all’ora per non deragliare, anche la metro A avrebbe dovuto rallentare le proprie corse per i ritardi nella manutenzione; le revisioni dei convogli attualmente in circolazione sono scadute e molti mezzi in uso circolerebbero sfruttando un’apposita deroga concessa dal costruttore oltre la scadenza della revisione: una sorta di bonus di chilometri “extra” a patto che gli elementi più importanti dei vagoni (freni, ruote, carrelli e luci) siano sottoposti a costanti verifiche di sicurezza. Da gennaio, almeno in teoria, i treni avrebbero dovuto andare in rimessa e in officina ma alla fine il governo e e la sua Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali ed autostradali (Anfisa) hanno concesso la deroga: merito della relazione firmata dal professor Andrea Bracciali, docente del dipartimento di ingegneria industriale dell’università di Firenze, secondo cui la possibilità che si verifichino problemi alla sicurezza sui convogli della Metro A, è pari a circa lo 0,05%.