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Roma, presidio degli ambulanti al Campidoglio: “No alla messa al bando delle licenze”

Presidio a Roma degli ambulanti

Nel pomeriggio di oggi, 1 marzo, i lavoratori ambulanti si sono dati appuntamento in Campidoglio per protestare contro la decisione del Comune di Roma, che ha messo al bando le licenze dei commercianti che operano sul suolo pubblico. Licenze che erano state prorogate fino al 2032 da una legge nazionale prima (legge di bilancio 2019) e da una deliberazione regionale poi. Normative in contrasto con la contestata direttiva europea Bolkestein (2010 in Italia), che obbligava la rimessa al bando delle concessioni in scadenza di spazi pubblici e beni demaniali. La decisione della sindaca è stata presa in seguito al parere dell’Autorità garante della concorrenza.

No alla messa al bando delle licenze“, tuonano invece in piazza i lavoratori, secondo cui la sindaca di Roma non ha i poteri per abrogare una legge nazionale e una regionale. Dello stesso avviso anche l’opposizione della Lega, che accusa Virginia Raggi di “fare politica sulla pelle di 10mila lavoratori”.

“È evidente che quanto espresso dal garante della pubblica concorrenza – ha detto Mauro Ferri, consigliere Roma XIV della Lega e membro del direttivo nazionale del Mip (Movimento italiano produttivo) – è un parere, seppur autorevole, ma non vincolante. Decidere autonomamente di disapplicare una legge dello Stato e mandare a bando più di 10mila famiglie giuridicamente e tecnicamente non è possibile”.

“Noi siamo qui oggi – ha proseguito – perché c’è un consiglio straordinario sulla questione e per dare solidarietà a tutti gli ambulanti”. Per domani è prevista una manifestazione davanti al Ministero per lo sviluppo economico. “Noi ci saremo – ha chiosato Ferri – per ribadire alla Raggi che non può pensare di rappresentare la legalità con una situazione illegale: disapplicare una norma dello Stato non è certo nelle facoltà di un sindaco”.