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Roma di Giorno – Puntata di mercoledì 22 Marzo 2023

Roma di Giorno con Elisa Mariani – Puntata di mercoledì 22 Marzo 2023

Ospite in collegamento dott. Gianluca Burchi, Dirigente di ricerca – CREA Orticoltura e Florovivaismo.

Il verde pubblico di Roma è costituito da differenti tipologie di aree verdi, come il verde urbano pari a 42 milioni circa di mq e le Aree naturali e i parchi agricoli, che ricoprono circa 415milioni di mq di superficie. Ma siamo sicuri che sia sufficientemente tutelato? La Capitale è ormai nota per la congestione stradale e la pessima qualità dell’aria, dunque quanto è importante salvaguardare gli spazi verdi disponibili? Il verde all’interno della nostra città svolge funzioni incredibilmente importanti: ecologico-ambientali (equilibra e mitiga gli effetti dell’inquinamento e del degrado), sanitarie (favorisce la convalescenza e ha effetti rilassanti e terapeutici), protettive nei confronti di aree sensibili (per esempio per il pericolo frane), sociali e culturali (fungono da attrattore per ricrearsi o per incontrarsi all’aria aperta).

La crisi climatica ci impone un cambio di passo immediato e quanto mai rapido, i grandi governi attuano strategie e pensano all’immediato futuro in termini (appunto) “green”. È l’intera società, dunque, a dover cambiare con sviluppi, investimenti e occupazioni: si parla, in tal senso, di “green jobs”, “green technologies”, “bio”. Tutti cambiamenti, insomma, che mirano a tutelare il verde e nella direzione di salvaguardare il nostro pianeta.

Ma come è possibile, nel frattempo, proteggere quello che già abbiamo e magari ampliarlo? Perché troppo spesso sentiamo parlare di parchi pubblici che cedono il posto al cemento? “La situazione nella Capitale potrebbe essere certamente migliore; – ha spiegato il dott. Gianluca Burchi, Dirigente di Ricerca di CREA – è una delle Capitali europee con più verde, ma è poco salvaguardato. Purtroppo mantenere alberature e parchi è molto costoso e dispendioso e quindi molte amministrazioni preferiscono dare spazio a nuove costruzioni. Il verde però è fondamentale anche per l’indotto: pensate che attualmente una casa che ha uno spazio verde nelle immediate vicinanze vale il 10% in più”.

Il 21 marzo, a Napoli, si è tenuto il convegno “La cura del verde: occupazione, investimenti e sviluppo”, internamente incentrato proprio sulla questione verde e salute; tra i partecipanti e relatori anche lo stesso Burchi, che ha raccontato: “ In questo incontro abbiamo voluto concentrarci sui benefici che il verde apporta alla nostra salute, un aspetto che è scientificamente dimostrato. Chi vive in spazi naturali ha meno probabilità di contrarre patologie come asma e bronchiti, quindi è più che mai essenziale salvaguardarli”

Verde pubblico, salute e investimenti sono ovviamente collegati ad un altro fattore fondamentale: l’acqua. Un bene prezioso che viene ricordato proprio il 22 marzo con la “Giornata Internazionale dell’acqua”, ma siamo in piena siccità e questo preoccupa non poco. “La situazione  particolarmente allarmante, – ha sottolineato ancora Burchi – i periodi di siccità possono esserci, ma dovrebbero durare massimo 30/40 giorni, lo scorso anno abbiamo assistito invece a 6 mesi. Purtroppo, il rischio è che nei prossimi mesi pagheremo le conseguenze dell’estate torrida dello scorso anno. Anche in questo caso sono necessari interventi rapidi”.

Ospite in collegamento Francesco Romagnoli, autore di “Babajé. Il richiamo dei bambini invisibili”.

Il 21 marzo scorso, presso la Libreria Notebook all’Auditorium di Roma è stato presentato ufficialmente “Babajé. Il richiamo dei bambini invisibili” di Francesco Romagnoli ed edito da Gremese Editore.  Al centro del libro, la vera storia di Romagnoli e del suo incredibile lavoro nella regione del Tigray, in Etiopia settentrionale, iniziata precisamente nel 2000.

“Sono nato a Roma nel 1970 da una famiglia di professionisti. – ha raccontato Romagnoli – Terminati gli studi mi sono iscritto alla facoltà di Economia e Commercio e mi sono laureato nel 1995. Sono entrato a lavorare nello studio di mio padre, ma nel 2000, dopo un viaggio nel Corno d’Africa, ho deciso di lasciare tutto e mi sono trasferito in un piccolo villaggio nel nord dell’Etiopia. Qui ho vissuto stabilmente per 15 anni”.

È solo nel 2002, però, che costituisce insieme ai familiari l’associazione “James non Morirà”. Con i fondi raccolti costruisce “il più bel villaggio per bambini orfani di tutto il corno d’Africa” e poi, nel corso degli anni, un centro contro la denutrizione, scuole, ospedali, strade, pozzi e tanti altri progetti legati alle categorie più deboli, le donne e i bambini.

Un’avventura incredibile e profondamente ammirevole che viene raccontata proprio in “Babajé”, papà mio in lingua etiope. L’intero ricavato della vendita del libro sarà investito nei nuovi progetti della sua fondazione, perché “la strada e il lavoro da fare è ancora molto lungo”. Il sentimento che si respira in questi luoghi è, però, quello della gioia: “Nonostante ci troviamo di fronte a situazioni difficili e dolorose – ha spiegato ancora Romagnoli – questi bambini non solo non perdono la speranza, ma sono sempre felici e grati di quello che hanno. Vivere insieme per loro è anche un po’ una festa e non si sentono mai soli”.

Durante la presentazione del 21 marzo, Romagnoli ha avuto modo di dialogare con Iacopo Gori, caporedattore centrale del Corriere della sera, per ricostruire in dettaglio la strada che, al prezzo di fatiche e sacrifici incredibili, lo ha portato a realizzare tanti progetti; un atto certamente rischioso, ma straordinario: ancora oggi continua il pericolo di una guerra civile e imperversano violenza e carestia, ma il risultato sono proprio quei bambini, mai avari di abbracci e gratitudine. “Purtroppo quello che accade in questi posti è avvolto dal silenzio generale. Nessuno ne parla, ma la guerra di questi ultimi anni ha fatto quasi 2 milioni di morti ed è terribile. È come se tutto ciò che non ci tocca direttamente non ci riguardasse, invece bisogna volgere lo sguardo anche qui: parliamo di un posto che dista solo 6 ore di volo. Non è l’altra parte del mondo”.

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