Boxe, in palio la cintura italiana di pesi gallo
Altra sfida per il titolo per la storia palestra Audace di Roma. Il 5 luglio, il palermitano, Salvatore Contino contenderà il titolo a Mohammed Obbadi per la cintura italiana di pesi gallo. La serata, organizzata dal Buccioni Boxing Team alla Borghesiana, vedrà i due atleti sfidarsi nel match clou di giornata. Di seguito le parole di Contino a RomaToday:
Salvatore, lei è nato e cresciuto a Palermo ma sappiamo che si allena con l’Audace
Esattamente. Sono venuto a Roma con la mia famiglia dieci anni fa e dopo una parentesi all’Indomita ho deciso di tesserami all’Audace, dove sono seguito dai maestri Gabriele Venturini e Raffaele Filippo. In via Frangipane sono arrivato circa cinque o sei anni fa.
Romano d’adozione, ha da recente intrapreso la carriera professionista…
Ho fatto sessanta incontri da dilettante e poi, un paio di anni fa, ho deciso di fare il salto tra i professionisti
Ma cos’è che spinge un atleta di 32 anni a diventare professionista? Immagino non siano i soldi…
NO, i soldi proprio no. È la voglia di migliorarsi, di non mollare mai. Io sono diventato pugile perché mi ha trasmesso questa passione mio fratello Piero. Ha collezionato tre incontri da dilettante ma poi ha dovuto smettere per un distacco della retina, non abbiamo mai capito se a seguito di un incontro o dello stress causato dallo stare davanti ad un computer. È nata da lui, questa passione.
Visto che in Italia sono pochissimi i pugili che vivono di questo, lei come si mantiene?
Io lavoro in un bar, nella zona di Santa Croce in Gerusalemme, e mi ritengo fortunato perché il suo titolare, Federico Taurino, è una persona che cerca di sostenermi. Capisce e viene incontro alle mie esigenze sportive, senza che sia neppure io a dover chiedere ferie o permessi. Ed infatti nell’ultimo mese, in previsione del match, si è organizzato per farmi dedicare solo agli allenamenti.
E come si concilia la vita lavorativa con quella sportiva? Quante volte si allena?
Mi alleno tutti i giorni tranne il sabato, quando mi limito a fare una corsetta di 10 km. Per il resto della settimana sveglia alle 4, poi al lavoro fino alle 3 e poi palestra fino alle 6 e mezza o alle sette. Le mie giornate, lontane dai match, sono scandite da questi ritmi.
E da peso gallo, riesce a rientrare facilmente nei limiti di peso?
Diciamo che ora peso 53 chili e mezzo ma di norma il mio peso è di 58. Pertanto in previsione degli incontri seguo un allenamento ed un regime alimentare che porta a tagliare il peso, cosa che comporta delle rinunce ai carboidrati e non solo.
Il suo avversario, il marocchino naturalizzato italiano, è più giovane, più alto è pure più esperto di lei
Sì, io ho combattuto 8 incontri da professionista, lui 26, vincendone 24. È già stato campione italiano ed ha tentato anche di conquistare il titolo europeo. Ha sicuramente una grande esperienza, vedremo.
Il suo punto di riferimento sul piano pugilistico?
Marvin Hagler.
Nessuno che dica mai Vito Antuofermo che, comunque, gli ha tenuto testa…
Sì è vero, però Hagler è stato il più forte in assoluto. Era imbattibile alla sua epoca e resta un punto di riferimento anche per la nostra generazione.
In bocca al lupo per venerdì
Viva il lupo.