L’ospedale Spallanzani di Roma riceve un importante riconoscimento dalla Commissione europea: il laboratorio di virologia sarà il punto di riferimento per i nuovi patogeni.
Gli esperti saranno impegnati nel supporto alla diagnosi e alla sorveglianza dei patogeni virali emergenti a trasmissione zoonotica, al fine di rafforzare la preparazione nel controllo e nella gestione di eventuali focolai epidemici.
Un riconoscimento che spiega il direttore generale dello Spallanzani, Angelo Aliquò “sottolinea l’eccellenza delle nostre competenze e risorse nel campo della virologia e conferma il nostro impegno per la sicurezza e la salute pubblica”.
Sanità, lo Spallanzani di Roma riconosciuto laboratorio di riferimento europeo per patogeni virali
Il Laboratorio di Virologia dell’Istituto nazionale per le malattie infettive ‘Lazzaro Spallanzani’ è stato designato dall’Ue quale ‘Laboratorio di riferimento europeo per la sanità pubblica sui patogeni virali emergenti, zoonotici e veicolati da roditori‘, all’interno del consorzio di cui fanno parte anche la Public Health Agency in Svezia, il National Center for Public Health and Pharmacy in Ungheria e il Pasteur Institute in Francia.
“Premio all’alta professionalità di tutto il personale del laboratorio”
Il riconoscimento ricevuto dalla Commissione europea “è la certificazione del grande lavoro che la Virologia dell’Inmi continua a svolgere sugli agenti virali ad alta patogenicità – commenta il direttore del laboratorio, Fabrizio Maggi – e un premio all’alta professionalità di tutto il personale del laboratorio. Dà prestigio al nostro istituto e dimostra ancora una volta il ruolo centrale che i laboratori italiani possono svolgere nel contesto internazionale, anche su tematiche di fondamentale importanza per la salute pubblica”.
Attività di assistenza scientifica e tecnica per la Commissione europea e l’Ecdc
“Come laboratorio di riferimento europeo saremo impegnati nel supporto alla diagnosi e alla sorveglianza dei patogeni virali emergenti a trasmissione zoonotica, al fine di rafforzare la preparazione nel controllo e nella gestione di eventuali focolai epidemici”, spiega Francesca Colavita, che ha seguito in prima persona la costituzione del consorzio e l’iter del percorso progettuale, contribuendo al raggiungimento di questo risultato.
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“Svolgeremo attività di assistenza scientifica e tecnica per la Commissione europea e l’Ecdc”, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, “e dovremmo assicurare il coordinamento, la comunicazione e la diffusione delle informazioni ai laboratori di riferimento nazionali e della rete all’interno dell’Unione europea. Un ruolo centrale – evidenzia – che ci rende particolarmente orgogliosi”.