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Biodigestore Casal Selce, protesta comitati ritarda ingresso tecnici

Incatenato all’ingresso del terreno a Casal Selce, nella zona di Roma dove il comune vuole costruire un biodigestore, uno dei due previsti in città. Protesta dei comitati oggi 2 aprile durante uno dei sopralluoghi con una delle ditte che stanno partecipando alla gara Invitalia per la realizzazione del nuovo Biodigestore di Casal Selce.

Biodigestore Casal Selce, protesta comitati ritarda ingresso tecnici

In una nota Ama ha spiegato che “l’accesso all’area dei tecnici per effettuare il sopralluogo necessario per i successivi sondaggi preliminari è stato inizialmente impedito dai rappresentanti dei comitati territoriali e solamente l’intervento degli agenti delle forze dell’ordine presenti sul posto ha consentito l’accesso”.

Incatenato all’ingresso: “Non mi sposto”

Celestino Leonetti uno dei volti del dissenso e in presidio sul posto da 13 giorni si è avvolto con una catena all’ingresso del terreno, alla sbarra sulla quale è stato posto uno striscione “non siamo cittadini di sere B”. “Non mi sposto” ha detto deciso in un video pubblicato sul gruppo Facebook Casal Selce non si tocca.

Insieme a Celestino altri abitanti accorsi al presidio che hanno fatto opposizione all’ingresso dei tecnici per un sopralluogo sul terreno coltivato da un contadino che non sarebbe stato informato. Una azione non violenta dei comitati che si oppongono alla realizzazione dell’impianto conclusa con l’arrivo delle forze dell’ordine che hanno permesso l’accesso dei tecnici per il sopralluogo.

Il nodo delle autorizzazioni

“Registriamo con sgomento la nota rilasciata da Ama relativa al ritardo di un sopralluogo, programmato per questa mattina, nel sito destinato al biodigestore di Casal Selce” dichiarano i rappresentanti di FdI del Municipio XIII, Marco Giovagnorio ed Eleonora Nalli.

“Abbiamo appurato, – proseguono i consiglieri – insieme ai comitati presenti, che gli operatori Ama, nel voler accedere al terreno, non solo non esibivano nessun documento autorizzativo, ma non avevano neanche informato il contadino che coltiva, da anni, quel fondo”.

“Questo atteggiamento arrogante, da parte di chi sta gestendo l’iter del biodigestore, non fa che inasprire gli animi di chi vive un territorio martoriato dall’incubo dei rifiuti. Bene hanno fatto i cittadini a manifestare pacificamente il loro dissenso. Mi auguro che l’amministrazione del Municipio XIII, in merito a questa vicenda, si schieri, per una volta, a favore dei cittadini di Casal Selce” concludono Giovagnorio e Nalli.

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