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A Roma manifesti shock di Casapound con il volto di Turetta: “Ma quale patriarcato? Questo è il vostro uomo rieducato”

A Roma manifesti shock di Casapound con il volto di Turetta: “Ma quale patriarcato? Questo è il vostro uomo rieducato”
uno dei manifesti comparsi a Roma

“Ma quale patriarcato? Questo è il vostro uomo rieducato”. Questa la scritta impressa sui manifesti affissi da Casapound in diverse zone di Roma, da Ostia al centro della Capitale, con stampato inoltre il volto il volto di Filippo Turetta, accusato dell’assassinio di Giulia Cecchettin.

A Roma manifesti shock di Casapound con il volto di Turetta: “Ma quale patriarcato? Questo è il vostro uomo rieducato”

Un’azione rivendicata da Casapound Italia e definita “provocatoria”.  “Filippo Turetta, come tanti altri, sono proprio figli di quel sistema fluido, tanto sbandierato anche dalle femministe che ora pensano di infiammare le piazze, fondato sulla mediocrità e sul non essere piuttosto che su esempi di coraggio e virtù” si legge nel comunicato dell’associazione politica di estrema destra.

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uno dei manifesti di Casapound comparsi a Roma

La nuova azione dopo gli striscioni affissi nelle principali città italiane

I manifesti sono comparsi oggi in tutta Italia e si aggiungono agli striscioni comparsi nei giorni scorsi nelle strade delle principali città italiane sempre con la stessa frase: “Ma quale patriarcato? Questo è il vostro uomo rieducato”.

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La nota di Casapound Italia

“In questi giorni – scrive Casapound Italia – stiamo sentendo continuamente parlare di Turetta come ‘figlio sano del patriarcato’ e di ‘rieducazione’ nelle scuole. Turetta – continua la nota – è invece la conseguenza di una società che non fornisce più valori né, tanto meno, esempi. Dopo anni di decostruzione di genere, di deresponsabilizzazione del cittadino, a partire dalla scuola, cosa ci si può aspettare se non individui non in grado di affrontare una benché minima difficoltà?”.

“Si parla di rieducazione – continua Casapound – ma nelle aule scolastiche si ha addirittura paura nel dare voti negativi ai ragazzi per il rischio di ‘turbarli’. Che rieducazione ci potrà mai essere in una scuola che non rende ragazzi e ragazze in grado di affrontare difficoltà, superarle e prendersi responsabilità?”.

“Rimuovere i manifesti”

Un episodio sul quale è intervenuta Paola Meloni, responsabile dell’associazione Quote Merito Lazio chiedendo l’intervento delle forze dell’ordine per rimuovere i manifesti. Secondo quanto riporta la Repubblica Elena Cecchettin, sorella di Giulia ha commentato la storia postata da Meloni su Instagram scrivendo “E’ spaventoso”.

Cgil: “Offendono e dileggiano le donne vittime di femminicidio”

Secondo la Cgil di Roma centro ovest Litoranea i manifesti “offendono e dileggiano le donne vittime di femminicidio e in particolare di Giulia Cecchetin. L’immagine di Turetta, colui che è accusato di aver ucciso Giulia, è strumentalmente utilizzato contro la sacrosanta critica mossa al modello di patriarcato”.

“La vera domanda da porci è perché è consentita ancora l’esistenza in vita di Casa Pound che si rifà esplicitamente al fascismo in barba alla nostra Costituzione e come sia possibile che ancora oggi occupi abusivamente un intero palazzo nel centro di Roma?” conclude il sindacato.