Mourinho è stato chiaro: per avere qualcosa in più da questa Roma serve più cattiveria. Lo Special One ha fatto un parallelismo con le squadre del suo passato per provarlo: “Con alcune mie squadre mi piaceva giocare in trasferta perché quella “gang di banditi” andava fuori casa e godeva nel farlo Tra noi invece c’è gente a cui piace il conforto di casa perché quando esce gli manca la mamma o la nonna che gli fa il dolce. Dobbiamo migliorare sotto questo livello, fuori casa possiamo fare un ottimo risultato ma anche perdere contro lo Slavia o il Bodo”.
Roma-Udinese, parla Mourinho
Dopo la stoccata, l’allenatore giallorosso in conferenza stampa ha analizzato la gara contro l’Udinese: “Sarà importante il possesso palla nel collettivo, sarà importante stare attenti alle loro ripartenze. Se perdiamo palla in zona pericolosa siamo più aperti, ma la nostra squadra è migliorata sotto questo aspetto. Se giochiamo bassi e regaliamo la palla a loro ci fanno male, sono bravi su palla inattiva. Hanno buoni tiratori da fuori, sono un’ottima squadra. Non guardo alla classifica per definire la difficoltà di domani”.
Mourinho ha parlato della situazione legata a Pellegrini, passato dall’essere perno inamovibile a panchinaro di lusso: “Pellegrini è sempre importante per noi, ma io guardo all’Udinese con tutte queste difficoltà”.
L’allenatore giallorosso ha analizzato poi l’Udinese: “Ha perso qualche giocatore importante per loro, conosciamo già l’Udinese come squadra. Per loro non è un problema vendere giocatori come Beto. Hanno preso anche altri giocatori di esperienza, hanno terzini con grande gamba, per loro Pereyra è più di un giocatore e non l’hanno lasciato andare via. L’Udinese è sempre Udinese anche se gli piace fare qualche soldo in estate”.
Sulla sua Roma: “Le 52 partite saltate da inizio stagione degli infortunati si concentra tanto su tre, quattro giocatori massimo. Ci sono giocatori che non hanno mai perso una partita e sono quei calciatori che hanno una storia clinica pulita come Mancini, Cristante. I giocatori sono professionisti, dentro e fuori dal campo, per cercare di stare bene. Noi allenatori, staff e medici lavoriamo tanto insieme. Pensiamo tutti che stiamo facendo un ottimo lavoro per aver la miglior situazione”.
Infine, su Smalling: “L’infortunio c’è, ci sono anche persone normali come noi che abbiamo più capacità di sopportare il dolore. Smalling non è veramente un ragazzo che sa giocare soffrendo. Si tira un po’ indietro. Ma il suo infortunio è difficile, è una grande frustrazione per me perché è nella posizione dove abbiamo più necessità. Dobbiamo avere pazienza, non posso massacrarmi o massacrare lui. Vediamo quando tornerà. Nell’ultima settimana non ha fatto nemmeno un minuto fuori dal dipartimento medico. Fuori non sa nemmeno se c’è vento, ma è la prima settimana senza dolore. La programmazione è che nella prossima settimana vada in campo con i recuperatori. Non me lo aspetto prima di 2-3 settimane. Speriamo prima del 2024″.