Prima udienza del processo d’Appello sull’omicidio della 18enne Serena Mollicone: le conclusioni esposte dalla consulente dell’accusa Cristina Cattaneo sono che la ragazza è morta lo stesso giorno in cui scomparve, dopo ore di agonia in seguito all’effetto combinato di un trauma cranico e della asfissia dovuta al fatto che venne imbavagliata. “Serena – spiega Cristina Cattaneo – non ha avuto una morte immediata, la sua agonia è durata da una a dieci ore e quindi poteva essere salvata”. La procura generale ripropone le accuse a carico dei presunti assassini, l’ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce, il maresciallo Franco Mottola, e di sua moglie e suo figlio, Anna Maria e Marco. Serena Mollicone sparì il 1 giugno del 2001 e venne ritrovata cadavere in un bosco due giorni dopo. In aula sono state mostre le immagini crude dei segni sul corpo della giovane.
L’anatomopatologa Cristina Cattaneo, direttrice del centro di medicina forense Labanof di Milano, è la prima dei consulenti riconvocati dal presidente che si è invece riservata di ascoltare dopo una successiva valutazione tutte le testimonianze contenute nelle liste degli avvocati di parte civile.