Gli accertamenti del Comune sulle tasse di soggiorno non pagate tra il 2021 e il 2022, per un totale di oltre 50 milioni, fanno infuriare albergatori e proprietari di B&B. Al centro della questione ci sono le cartelle che, tra il 31 ottobre e il 1 novembre, ha ricevuto circa l’85% delle strutture alberghiere e extralberghiere di Roma. A spedirle è stata l’amministrazione capitolina che, in una normale attività di controlli incrociati per contrastare il fenomeno dell’abusivismo, si è accorta di molte discrepanze. I numeri comunicati, tramite la Questura, dalle strutture alla banca dati dell’Agenzia delle Entrate non coincidevano con la somma complessiva dovuta. È emersa una discrepanza milionaria per il biennio di riferimento (la tassa di soggiorno variava dai 2 ai 5 euro, ora arriva a 10). Ecco quindi la spedizione delle cartelle con le sanzioni agli albergatori: c’è chi deve versare 300 euro e chi invece addirittura cifre a 3 zeri. In città ci sono 1100 hotel, 30 mila case vacanze e B&B oltre circa 12 mila attività abusive. Singolarmente ognuno di loro avrà il diritto di difendersi e contestare la sanzione.