Una mostra per omaggiare Alberto Sordi e far conoscere la storia italiana, ma anche l’occasione di visitare la villa di Roma a Caracalla dove l’attore ha vissuto dal 1958 al 2003. E la possibilità di vedere anche il salone e il cinema privato dove Sordi proiettava in anteprima i suoi film.
Alberto Sordi e il suo tempo, la mostra omaggio nella sua casa museo a Caracalla
E proprio nella Casa Museo di Alberto Sordi è allestita fino al 26 novembre la mostra “Alberto Sordi e il suo Tempo”, promossa dalla Fondazione Museo Alberto Sordi nel ventennale della morte dello straordinario interprete del cinema italiano.
La mostra ad ingresso gratuito, a cura di Alessandra Maria Sette, ripercorre ed intreccia la carriera professionale di Alberto Sordi con le vicende del nostro Paese, dal 1920 al 2003. Il primo e secondo dopoguerra, il boom economico, gli anni di piombo, il referendum sul divorzio, l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale, sono solo alcuni degli eventi storici del secolo scorso, in cui importanti conquiste si alternano a forti tensioni sociali.
Apre al pubblico il Grande Salone e il Teatro dove Sordi proiettava in anteprima i suoi film
Per l’occasione, apre al pubblico il Grande Salone e il Teatro dove Sordi usava proiettare in anteprima le pellicole dei suoi film. In esposizione materiali provenienti dall’Archivio Storico della Fondazione Museo Alberto Sordi e da altri 13 archivi fotografici pubblici e privati.
“Questa bella mostra è animata da un’idea semplice, quella di incrociare la figura di un grande italiano, che ha raccontato attraverso i suoi film il carattere e l’indole degli italiani, con la storia d’Italia. Sordi ha impersonato personaggi di ogni ceto sociale, di ogni colore politico, di ogni attitudine e con loro ha saputo raccontare il nostro Paese” ha dichiarato l’assessore capitolino alla Cultura, Miguel Gotor.
Un percorso tra il cinema che ha fatto storia e la storia che ha fatto il cinema
La mostra esplora la figura di Alberto Sordi in una chiave totalmente nuova, in ideale continuità con il progetto che l’attore condusse in Rai alla fine degli anni Settanta, dal titolo “Storia di un italiano” in cui si faceva conduttore/narratore di un secolo di storia attraverso le molte maschere indossate nei suoi quasi duecento film. Un percorso in parallelo tra il cinema che ha fatto storia e la storia che ha fatto il cinema.
La carriera professionale di Alberto Sordi si intreccia con le vicende del nostro Paese, dal 1920 al 2003. Il primo e secondo dopoguerra, il boom economico, gli anni di piombo, il referendum sul divorzio, l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale.
Sono solo alcuni degli eventi storici del secolo scorso, in cui importanti conquiste si alternano a forti tensioni sociali. Un’Italia della ricostruzione e del cambiamento che Sordi interpreta attraverso una, cento, mille maschere in un cinema che ha fatto la storia.