Qui la copertina che introduce al tema della puntata di Extra del 14 settembre 2023 “Blitz a Tor Bella Monaca, così lo Stato segna il territorio nelle periferie.”
“È raro vederla senza auto, moto o furgoni ma Roma, nelle settimane più calde dell’estate quando c’è meno traffico, si svela in tutta la sua bellezza e per chi la vive anche nel cuore di agosto toglie ancora di più il fiato, per la gioia soprattutto dei turisti che pure quest’anno l’hanno presa letteralmente d’assalto.
La tregua però dura davvero soltanto pochi giorni: prima riaprono gli uffici e le aziende, poi tocca ai ministeri e ripartono anche i vertici, le riunioni, i convegni e infine la scuola. Mescolate tutto, ed ecco la ricetta del caos che sembra ormai un ingrediente immancabile nella vita della Capitale. I prossimi mesi saranno, se possibile, ancora più complicati e ce ne siamo già accorti in questi primi giorni di settembre: con i cantieri per le opere del Giubileo, che vanno ad aggiungersi a tutti gli altri lavori in corso sparsi qua e là, i tempi di percorrenza per chi deve attraversarla sono ancora più lenti e più lunghi.
Le istituzioni chiedono pazienza e in cambio, se il cronoprogramma sarà confermato, avremo qualche infrastruttura in più per una città più bella e funzionale. Un maquillage che inevitabilmente riguarda soprattutto il centro e le zone più bazzicate dai turisti e – nel caso delle celebrazioni religiose del 2025 – i milioni di pellegrini attesi da ogni dove. Qualche opera, anche tra quelle previste per l’Expo del 2030 se ci verrà assegnato, riguardano anche la periferia ma è innegabile che stiamo parlando di un’altra Roma: anzi… altre Roma perché in fondo ogni quartiere, ogni municipio sembra un mondo a parte con gli stessi problemi del centro storico, ma neppure la consolazione dei monumenti da vedere: e poi c’è quel senso di abbandono che spesso si percepisce quando, davanti ai cassonetti stracolmi e al degrado delle strade o ai trasporti inefficienti, scopri che le istituzioni non vogliono o non possono intervenire. È in questi contesti difficili che germoglia il disagio sociale e talvolta arriva anche la piccola e grande criminalità che approfitta dell’assenza dello Stato per marcare il territorio.”
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