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Rossella Nappini uccisa a coltellate nell’androne di casa: le urla sentite dai vicini

Rossella Nappini - immagine da profilo Facebook

“Basta, basta”. Non sono servite le grida disperate a fermare il killer che ieri ha ucciso a coltellate Rossella Nappini infermiera 52enne togliendole per sempre quel sorriso che illuminava la giornata di chi la conosceva. La donna è stata trovata morta nell’androne del palazzo dove abitava, secondo alcune testimonianza, con la madre anziana e i due figli. Il corpo senza vita è stato trovato nel pomeriggio di ieri lunedì 4 settembre in via Giuseppe Allievo al Trionfale riverso a terra in una pozza di sangue. A dare l’allarme i condomini ma ormai per la donna non c’era più nulla da fare. Accoltellata e uccisa davanti alla casa dove si era trasferita dopo la separazione per stare vicino alla madre.

Le urla e le coltellate

Sono immediatamente scattate le indagini della squadra mobile con i rilievi della polizia scientifica. Al momento non sarebbe stata ancora trovata l’arma del delitto, presumibilmente un coltello, cercata senza successo dagli investigatori in tutta l’area compresi i cassonetti dei rifiuti. Nessuno avrebbe visto nulla, ma le grida d’aiuto sì: quella richiesta disperata “basta, basta” che non ha fermato l’assassino ma che è sarebbe sentita da alcuni vicini. 

L’ipotesi al momento più accreditata è che la vittima potesse conoscere l’assassino. Stava andando a fare la spesa e con lei aveva la borsetta, trovata vicino al corpo massacrato. Un dettaglio che fa pensare non si sia trattato di una rapina. L’ex compagno della donna è stato rintracciato per essere sentito in Questura. Ascoltate anche altre persone per ricostruire quanto accaduto prima della tragedia.

Rossella Nappini per il suo compleanno chiedeva donazioni “alla Casa delle donne per non subire violenza”

Rossella Nappini lavorava all’ospedale San Filippo Neri, era da sempre attiva nel sociale e si era spesa in prima persona nella battaglia contro la violenza sulle donne. Qualche anno fa aveva chiesto un regalo speciale per il suo compleanno: “donazioni per Casa delle donne per non subire violenza onlus. Ho scelto questa organizzazione no profit perché il suo obiettivo è molto importante per me e spero che prenderai in considerazione la possibilità di offrire un contributo per festeggiare con me” scriveva sui social.

Sarà l’autopsia a stabilire con quante coltellate il killer ha ucciso la donna. Sul posto ieri il lungo sopralluogo della pm di Roma Claudia Alberti, del gruppo di magistrati della Procura che si occupano delle violenze di genere