E’ caccia al killer che ha ucciso Sandro Epifano, 53enne romano detto “Furgone”, trovato riverso a terra in una pozza di sangue in via Singen a Pomezia.
A dare l’allarme nella notte tra sabato e domenica è stato un residente e sul posto sono arrivate subito ambulanze e carabinieri. L’uomo è stato trasportato quindi d’urgenza al pronto soccorso della clinica Sant’Anna di Pomezia dove è deceduto poco dopo l’arrivo.
Furgone aveva una ferita sulla schiena che in un primo momento è sembrata essere una coltellata ma sarebbe compatibile con un foro di pistola, forse di piccolo calibro. Sul posto non sono stati trovati bossoli, sarà quindi l’autopsia a chiarire con esattezza le cause della morte. Sul posto sono stati eseguiti i rilievi da parte del Nucleo Investigativo di Frascati che conduce le indagini assieme ai Carabinieri della Compagnia di Pomezia.
Sandro “Furgone” ucciso tra i palazzi di via Singen: l’ipotesi dell’appuntamento “trappola”
La vittima, soprannominato “Furgone” perché in passato girava per le strade di Pomezia spostandosi sul mezzo per piccoli lavori edili, è stato trovato in fin di vita nel vialetto tra i palazzoni all’altezza del civico 38. Era senza documenti ed aveva con sé solo un telefono di vecchio tipo quando è arrivato in via Singen con una Citroen. Cellulare e auto sono stati sequestrati. Al momento gli investigatori indagano a 360 gradi.
Tante le domande a cui si cerca di dare una risposta. Perché l’uomo si trovasse in quella strada in tarda notte e se avesse un appuntamento con qualcuno. Si è trattato di un agguato? L’omicidio potrebbe però essere arrivato al culmine di una lite per futili motivi. Per ora non ci sarebbero testimoni, nessuno avrebbe sentito urla o il colpo di uno sparo.