Questa mattina, un gruppo di attivisti appartenenti al “Movimento per il diritto all’abitare” ha protestato, occupando con striscioni e utilizzando megafoni, la sede istituzionale della Regione Lazio situata in via Cristoforo Colombo. Il motivo principale della protesta è il blocco del piano di recupero del complesso dell’ex Ipab a Tor Marancia, attualmente abitato da oltre un centinaio di famiglie.
La situazione è diventata estremamente critica e il Movimento per il diritto all’abitare ha deciso di fare sentire la propria voce. Le famiglie che attualmente occupano il complesso ex Ipab a Tor Marancia si trovano di fronte a una situazione di incertezza e di precarietà abitativa, e il blocco del piano di recupero ha acuito le tensioni e le difficoltà che stanno affrontando.
Nonostante la protesta, il Presidente della Regione, Francesco Rocca, ha scelto di non incontrare i manifestanti. Ha dichiarato: “con i violenti dialogo zero”. Inoltre, ha sottolineato che l’amministrazione sta lavorando per ripristinare la legalità, avviando lo sgombero delle case Ater illegalmente occupate.
Le dichiarazioni di Fratelli d’Italia
Marco Perissa, deputato di Fratelli d’Italia e membro dell’Osservatorio Parlamentare per Roma, ha detto sull’occupazione della sede della Regione Lazio: “Stamane il Movimento per il Diritto all’Abitare ha occupato la sede della giunta regionale causando anche dei danni a cose. Purtroppo siamo abituati all’uso della violenza e della prepotenza come strumento per intimidire le istituzioni ma, questa volta, questo schema non attacca e non indietreggeremo di un millimetro rispetto alle nostre decisioni. Auspico che i responsabili vengano identificati e che vengano fatti decadere dalle graduatorie di alloggi ERP perché è necessario dimostrare che la violenza e le intimidazioni non possono premiare a scapito di quella moltitudine di cittadini onesti che, in lista d’attesa, non decidono arbitrariamente di danneggiare il patrimonio pubblico. Capisco che tali movimenti siano abituati ad interlocutori istituzionali deboli, pronti a piegarsi davanti alla prepotenza, ma il vento è cambiato anche in Regione Lazio”.