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Roma, studenti continuano a dormire in tenda. Nella capitale boom affitti “in nero”

La protesta degli studenti universitari che continuano a dormire in tendopoli davanti ad atenei e ministeri, per denunciare il caro affitti e la mancanza di soluzioni abitative, ha fatto emergere il fenomeno delle locazioni “in nero” a cui molti studenti sono costretti a ricorrere.

La situazione riguarda molte città italiane, tra cui Milano, Roma e Tor Vergata, dove gli studenti hanno protestato dormendo in tenda davanti alle sedi universitarie e al ministero dell’istruzione.

Controlli della finanza per contrastare l’illegalità

Per contrastare questo fenomeno di illegalità e speculazione, la Guardia di Finanza ha intensificato i controlli sui proprietari di immobili che affittano stanze o posti letto agli studenti fuori sede.

Nel corso degli ultimi mesi, sono stati effettuati numerosi controlli che hanno permesso di riscontrare che molti proprietari non avevano registrato il contratto di locazione e non avevano fornito le informazioni di rito alle autorità competenti.

Multe per i proprietari di case in affitto

Solo nell’ultima serie di controlli, effettuata dal 3° nucleo operativo metropolitano Roma, sono state comminate multe per un totale di 206 euro a 13 proprietari di immobili che ospitavano irregolarmente 28 studenti.

Inoltre, questi proprietari dovranno rispondere al fisco sia per l’omessa dichiarazione degli affitti percepiti, per un totale di 575.000 euro, che per il mancato versamento dell’imposta di bollo e dell’imposta di registro.

L’operazione condotta dalla Guardia di Finanza, in collaborazione con gli atenei capitolini, si inserisce in un più ampio dispositivo di controllo volto a contrastare l’illegalità fiscale e ad arginare le azioni speculative che alimentano il problema del caro affitti agli studenti nella città di Roma.

(sg