Quest’anno comprare un fiore per la Commemorazione dei defunti sarà ancora più dispendioso rispetto agli anni passati. Al Verano, a Laurentina e a Prima Porta i prezzi sono variati già da un po’ e le strade alternative per risparmiare non hanno esitato ad arrivare. «Si cercano soluzioni per risparmiare, come i semprevivi secchi, che durano molto di più», dice Nadia Rizzieri, che ha il box numero 9 al cimitero di via Flaminia ormai da parecchi anni.
«L’ottobrata ha contenuto un po’ i costi energetici, ma ci sono stati comunque profondi rincari, a cominciare dai costi del gasolio – dice Cristiano Genovali, presidente nazionale di Affi, l’associazione dei floricoltori e dei fioristi italiani – Abbiamo registrato una riduzione delle produzioni tra il 15 e il 20% e c’è stato un aumento del costo del prodotto all’ingrosso tra il 10 e il 15%. Abbiamo cercato di contenere i rincari quanto più possibile».
È una crisi nera quella segnalata dai fiorai che hanno visto sui loro banchi aumentare di giorno in giorno i fiori. Ad oggi, un mazzetto di garofanini è arrivato a costare 10 euro. «Ancora non riusciamo a considerare i danni che arriveranno in inverno, quando avremo grosse difficoltà di approvvigionamento. Chi ha avuto alti costi di riscaldamento per i propri impianti ha preferito non accenderli – fanno sapere dal Laurentina Fiori – Senza contare, poi, i rincari di alcuni fiori che ora per questa ragione non prendiamo più. L’anthurium all’ingrosso veniva 1,20 euro e ora costa 2,50. Questo significa che dovremmo rivenderlo almeno a 5 euro».