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Castelli Romani, scoperti 26 “furbetti” del reddito di cittadinanza: c’è anche un Casamonica

C’è anche un esponente del clan Casamonica tra i 26 “furbetti” del reddito di cittadinanza scoperti dai carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo. Al termine di una campagna di controlli tra gennaio ed agosto 2022, i militari hanno denunciato, per truffa ai danni dello Stato ed indebita percezione di erogazioni pubbliche, 26 cittadini di cui 17 di nazionalità straniera e 9 con precedenti. Erano tutti senza i requisiti per richiedere il reddito di cittadinanza. Una truffa che ha causato un danno all’Erario stimato in circa 250.000 euro.

Controllate 850 posizioni

I militari, attraverso la sinergia investigativa con il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Roma e gli uffici territoriali dell’Inps, sotto il coordinamento investigativo della Procura di Velletri, hanno vagliato le posizioni di circa 850 percettori, verificando i requisiti richiesti per l’emolumento facendo emergere molteplici irregolarità.

Non solo Casamonica: in due prendevano i soldi dal carcere

Tra i denunciati c’è un elemento di spicco del Clan dei Casamonica-Spada, titolare di una palestra del valore commerciale di circa 250.000 euro. C’è anche chi aveva omesso di comunicare proprietà come una villa, terreni ed auto di grossa cilindrata, ma anche di essere titolari di attività commerciali.
Un tunisino invece ha dichiarato falsamente di essere nato in Italia e possedere la cittadinanza italiana, mentre due percettori hanno continuato a percepire il beneficio mentre erano in carcere, essendo stati colpiti da misura cautelare. Diversi hanno indicato finte residenze, tra cui una in un supermercato e, in un altro caso, in un garage. E ancora impiegati “in nero” stranieri che hanno indicato di essere residenti in Italia da almeno dieci anni, di cui gli ultimi due continuativi. Tutto falso.

I sequestri

Il Tribunale di Velletri ha emesso diversi decreti di sequestro preventivo per equivalente ai fini di confisca dei beni e, laddove i militari hanno trovato i conti correnti “svuotati”, hanno proceduto a sequestrare gioielli, orologi di lusso, autovetture e beni mobili vari nella disponibilità degli indebiti beneficiari. (e.g.)