Home NOTIZIE ATTUALITÀ Peste suina a Roma, i cinghiali della ‘sfattoria degli ultimi’ verranno abbattuti

Peste suina a Roma, i cinghiali della ‘sfattoria degli ultimi’ verranno abbattuti

“Con il più triste sentimento che si possa provare, informiamo tutti che abbiamo appena ricevuto da parte della Asl Rm1 la notifica di abbattimento di tutti gli animali della Sfattoria. I nostri legali stanno già provvedendo a inoltrare il ricorso al Tar contro l’ordinanza. Ora piú che mai vi preghiamo di aiutarci, in ogni modo”.

Così ieri, attraverso la propria pagina Facebook, la ‘Sfattoria degli animali’, il rifugio di Roma nord per gli animali sfuggiti a maltrattamenti, ha annunciato la decisione della Asl Roma 1 di abbattere i suini e gli ungulati sani e non destinati al consumo alimentare. Non è bastata quindi la petizione che nel giro di alcuni giorni ha raccolto 30.000 firme per salvare questi esemplari.

Gli attivisti hanno fatto sapere attraverso una nota che “gli animali sono detenuti in una zona recintata, nel rispetto delle norme di biosicurezza proprio per evitare il contagio e sono animali sottratti alla filiera alimentare in cui non rientreranno mai. Abbiamo dato fin da subito il nostro supporto alla Sfattoria, diffidando l’Asl dal procedere con l’abbattimento in quanto ingiustificato e non necessario, e rinnoviamo il nostro sostegno che daremo anche con il nostro Ufficio Legale per un immediato ricorso al Tar”.

Al fianco della ‘Sfattoria degli animali’ si è schierata anche la deputata del M5S, Francesca Flati: “Apprendo con sgomento la notizia degli abbattimenti. Stiamo parlando di una realtà nella quale operano numerosi volontari per garantire salute e benessere degli animali – scrive in una nota – Sono pronta ad attivarmi formalmente per quanto di mia competenza con il presidente della regione affinché valuti ogni iniziativa possibile a tutela degli animali. Non possiamo pensare che la soluzione di un problema sia l’abbattimento di animali, peraltro non malati e che non sono destinati alla produzione alimentare”.

G.