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Roma, meno camerieri: i locali rischiano di chiudere prima

Turni più brevi e, se possibile, il fine settimana libero. Sono queste le richieste di aspiranti camerieri e cuochi in bar, ristoranti e pub d Roma. A rivelarlo sono le associazioni di categoria che da tempo monitorano le nuove richieste dei lavoratori capitolini nel settore della ristorazione. Sono soprattutto i più giovani, fanno sapere, a chiedere turni più flessibili.

A causa della difficoltà per trovare nuovi dipendenti “c’è chi è costretto”, tra i gestori di locali, “a rimodulare gli orari. Questo causa un aumento dei costi, perché per un imprenditore ciò significa fare turni in più e gestire una maggiore forza lavoro”, ha spiegato al Messaggero Claudio Pica, presidente della Fiepet Confesercenti Roma.

In futuro sarà quindi possibile trovare locali chiusi nel fine settimana o con le serrande abbassate poco dopo la mezzanotte. “Sempre più persone ci chiedono forme di lavoro part-time di 30 ore”, ha fatto sapere ancora Pica, che ha calcolato che richieste del genere sono aumentate di circa il 30-40% rispetto a cinque anni fa.

Rispetto al 2019, l’ultimo anno prima della pandemia, invece, sono circa 8.000 i lavoratori del settore della ristorazione in meno, secondo una stima di Fiepet-Confesercenti. Un calo dovuto al lockdown e alle restrizioni successive, che per quasi due anni hanno costretto gli imprenditori a fare dei tagli al personale. Negli ultimi mesi la situazione è migliorata: ad oggi il settore ristorazione può contare a Roma 145.000 addetti se si considera l’intero indotto.