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Referendum, a Roma rinunciano 760 presidenti di seggio: “situazione senza precedenti”

Sarà stata la paura del contagio oppure motivi burocratici, di fatto a Roma 760 presidenti di seggio, su 2.600, hanno rinunciato all’incarico per il Referendum Costituzionale. Appelli Facebook e tam tam di telefonate, ieri c’è stata una vera caccia a presidenti e scrutatori di seggio. Al punto che amministrazione e Prefettura, sono dovuti ricorrere allo strumento d’emergenza della chiamata di reperibilitá dei Poliziotti Locali, per le sostituzioni necessarie al corretto svolgimento delle votazioni.

De Santis: situazione senza precedenti

“Ringrazio di cuore tutti i dipendenti capitolini, l’ufficio elettorale, gli agenti della Polizia Locale e tutti coloro che stanno consentendo lo svolgimento delle operazioni di voto in una situazione particolarmente complessa e certamente fuori dall’ordinario”. Dichiara in una nota l’assessore al Personale del Comune di Roma Antonio De Santis. “Solo Grazie a un grande lavoro di squadra, siamo riusciti a definire la composizione di tutti i circa 2.600 seggi elettorali anche mediante le oltre 760 procedure di surroga dei presidenti rinunciatari. Una situazione senza precedenti. Il raggiungimento di questo risultato risiede in particolar modo nel profondo senso civico dei dipendenti di Roma Capitale. Grazie!”.

Milani (Ugl Polizia locale): “fallimeto organizzativo”

A denunciare un “abuso nel ricorso all’istituto d’emergenza” il sindacato dei caschi bianchi Ugl, che in una nota del Coordinatore romano Marco Milani dichiara: “La mancata partecipazione dei cittadini all’organizzazione delle consultazioni elettorali ha assunto dimensioni tali da far riflettere sulla tenuta democratica di questo Paese. Al di lá queste considerazioni non possiamo pensare che i fallimenti amministrativi sull’organizzazione di eventi ampliamente calendarizzati e previsti, possano essere risolti ricorrendo ad istituti di emergenza, quali la chiamata in pronta reperibilitá, dei Poliziotti Locali, istituto nato per fronteggiare impreviste emergenze. Nonostante tutto gli agenti non faranno mancare la loro pronta risposta, ma bisogna vigilare affinché pericolosi precedenti non arrivino a costituire la norma e che sopratutto amministrazioni, centrali e locali, arrivino finalmente a riconoscere, in sede contrattuale, le enormi differenze, responsabilità ed esigenze, richieste ai caschi bianchi, rispetto al resto dei dipendenti degli enti locali”.

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