Un manufatto antico nella zona di Pietralata, vicino a dove dovrebbe sorgere il futuro Stadio della Roma, mette in agitazione un comitato di quartiere, che lo segnala alla Soprintendenza di Stato, che lo scorso 15 aprile manda una lettera al Comune di Roma, ai Carabinieri della Tutela Patrimonio Culturale, al IV Municipio, alla As Roma e allo stesso Comitato Popolare Monti di Pietralata. Il Comune metta in sicurezza l’area, perché nessuno si deve fare male, poi serve un sopralluogo sul posto per capire di cosa si tratta e che valore possa eventualmente avere il ritrovamento. Fonti della Soprintendenza comunque lasciano trapelare che non ci sarà un blocco dei lavori per lo Stadio, perché la zona del ritrovamento è esterna a quella del perimetro della struttura sportiva, ed esterna a quella dove si stanno effettuando i rilievi archeologici. Il documento della Soprintendenza firmato dal funzionario archeologo responsabile Fabrizio Santi e controfirmato dalla Soprintendente Daniela Porro, iniziato a circolare e rimbalzare sui social.
Dal punto di vista del Comune di Roma l’auspicio è che l’impianto, pensato per accogliere 65 mila spettatori, possa essere inaugurato nel 2027. Questi almeno erano i tempi dichiarati dal club giallorosso, prima della novità del ritrovamento archeologico.