l 19 luglio del 1943, San Lorenzo a Roma fu colpito da un bombardamento aereo, un evento commemorato ogni anno nel quartiere con una serie di eventi sempre diversi. Per quest’anno, il 19 luglio, l’Associazione Pro Loco San Lorenzo ha organizzato uno spettacolo-reading intitolato “Venti Angeli su San Lorenzo”, basato su estratti del libro di Cesare De Simone.
San Lorenzo, l’evento in programma il 19 luglio
Da 6000 metri di quota, alle 11:03, la fortezza volante “Lucky Lady” sganciò le prime bombe sullo scalo merci di San Lorenzo, segnando l’inizio del primo attacco alleato su Roma. La lettura emozionante dei sopravvissuti del quartiere, dei piloti italiani che decollarono per difendere la città, e degli aviatori americani della Dodicesima Air Force partiti da nord Africa per bombardare la Città Eterna, sarà eseguita dagli attori Massimo Napoli e Francesca Stajano Sasson. Daniele Mutino ha accompagnato il tutto con le suggestive note della fisarmonica. Curato con passione da Rosella De Salvia.
In occasione dell’ottantesimo anniversario del bombardamento del quartiere San Lorenzo, celebrato lo scorso anno, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ricordò così l’evento: “Con la presenza del Presidente della Repubblica, ribadiamo oggi la volontà condivisa di conservare intatta la memoria di uno degli eventi più dolorosi della storia di questa città. È fondamentale conservare con la massima cura il ricordo della devastazione che colpì il quartiere San Lorenzo e quelli vicini. 80 anni fa migliaia di tonnellate di bombe cancellarono l’illusione dell’inviolabilità di Roma provocando migliaia di vittime, lasciando decine di migliaia di famiglie senza un tetto. Molte delle ferite di quella giornata sono visibili ancora oggi, come i segni rimasti nella coscienza dei romani accanto alla consapevolezza degli orrori che la guerra insensata ha portato con sé, con le bombe, i rastrellamenti, i lutti, le deportazioni e l’abisso assoluto del male rappresentato dalla Shoah”.
Aggiunse Gualtieri: “Gli orrori del 19 luglio del 1943 contribuirono a radicare negli italiani il ripudio della guerra, consolidando i valori che restano scolpiti saldamente nella nostra Costituzione e il nostro pensiero oggi non può non andare al popolo ucraino e a tutte le vittime del terribile conflitto scatenato dall’aggressione russa. Il bombardamento di San Lorenzo radicò profondamente nella coscienza popolare di questa comunità che di fronte al flagello della guerra nessuno può sentirsi mai al riparo e che il compito più alto e più importante da porsi è quella di non lasciare mai intentato ogni sforzo perché la guerra cessi di essere considerata uno strumento per la risoluzione delle controversie e dei problemi e perché si affermi e prevalga una solida cultura della Pace”.