A Roma esisterebbe una ‘signora’ di nome Vita e di cognome Mala che risiede in via Luigi Petroselli 50, negli uffici centrali dell’anagrafe capitolina. Almeno stando alla pratica pervenuta agli uffici del Comune, che i dipendenti hanno diligentemente inviato immediatamente all’ufficio della polizia municipale.
Peccato – o fortuna – però, che la pratica sia palesemente un falso. Ci voleva poco per accorgersene, perché appare assai poco probabile che la signora Mala-Vita possa risiedere negli uffici del Comune. La pratica era ovviamente un fake, ma è veramente circolata negli uffici del Comune, per poi esser emessa in stand-by nell’ufficio della polizia municipale.
Vita Mala, Catarci: “Pratica falsa”
All’Adnkronos, Andrea Catarci, assessore capitolino che la delega agli uffici dell’Anagrafe, ha dichiarato in merito alla incredibile pratica: “Ci sarebbe da ridere , se non ci fosse di mezzo l’ufficialità dei documenti. La pratica è visibilmente un falso ma la notizia che sia circolata tra i nostri uffici è assolutamente vera. Per questa ragione abbiamo subito avviato accertamenti per cercare di capire come sia potuto accadere che qualcuno, che voleva scherzare, abbia inserito questo documento nel protocollo interno e lo abbia fatto recapitare agli uffici del Primo gruppo della polizia locale di Roma Capitale così come mi ha confermato il comandante. Vogliamo vederci chiaro, non si può scherzare con le procedure ufficiali”.
In una nota, il Campidoglio aveva precisato già alcuni minuti prima che la pratica in questione era un fake: “La pratica di residenza presentata a nome di Vita Mala è una evidente fake, come si evince dalla documentazione non corrispondente a quella in uso presso Roma Capitale e che riporta diverse anomalie nell’intestazione, nell’assenza del certificato di postazione effettivamente collegato ad un ufficiale di anagrafe e, soprattutto, nell’assenza della firma dell’impiegato richiedente l’accertamento. Gli uffici dell’Anagrafe centrale di via Petroselli 50, inoltre, non sono deputati alla gestione delle residenze, di competenza esclusiva dei servizi anagrafici municipali. Sulla questione sono state avviate le verifiche interne per ricostruire la dinamica degli eventi e valutare le eventuali iniziative da porre in essere a tutela dell’Amministrazione Capitolina”.