All’alba di martedì 9 luglio un’operazione coordinata dalla Direzione Investigativa Antimafia e dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Capitale ha portato all’arresto di 18 persone e all’indagine su altre 57, accusate di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, usura, intestazione fittizia di beni, riciclaggio e autoriciclaggio. Le forze dell’ordine hanno sequestrato tre società e quasi 132 milioni di euro derivanti da attività illecite.
L’operazione antimafia a Roma
L’imponente operazione antimafia ha coinvolto 500 uomini delle forze dell’ordine in tutta Italia. Coordinati dalla Direzione Investigativa Antimafia e dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, gli agenti hanno eseguito 18 misure cautelari e notificato indagini a 57 persone.
Gli accusati sono ritenuti responsabili di una vasta gamma di reati tra cui associazione per delinquere con l’aggravante mafiosa, estorsione, usura, e riciclaggio. Questa operazione rappresenta un duro colpo per le organizzazioni criminali coinvolte.
Le bande criminali e i loro legami
L’inchiesta ha rivelato l’esistenza di due bande criminali con base a Roma, ma attive su tutto il territorio nazionale. Questi gruppi avrebbero facilitato gli affari illegali dei clan di camorra Mazzarella-D’Amico e delle ‘ndrine Mancuso e Mazzaferro, oltre che del gruppo romano di Michele Senese, noto come “o’ Pazzo”.
La centrale di riciclaggio operava dalla Capitale, sfruttando la forza intimidatoria del vincolo associativo e la disponibilità immediata di armi da guerra e comuni da sparo.
Le bande avevano legami stretti con le organizzazioni mafiose tradizionali, assicurando un controllo capillare e intimidatorio sul territorio.
Sequestri e misure cautelari
Durante l’operazione, le forze dell’ordine hanno sequestrato tre società e beni per un valore complessivo di quasi 132 milioni di euro. Questi beni sono stati identificati come proventi delle attività criminali, frutto di estorsioni, usura e riciclaggio.
Il sequestro rappresenta una misura preventiva per interrompere il flusso di denaro illecito e colpire le fondamenta economiche delle organizzazioni mafiose coinvolte.
Il blitz ha inoltre portato alla confisca di documentazione rilevante che potrebbe fornire ulteriori prove sulle attività criminali dei gruppi.
Il ruolo della centrale di riciclaggio a Roma
La centrale romana di riciclaggio si distingue come il cuore pulsante del sistema di riciclaggio a livello nazionale. Operando con una rete ben strutturata e con la complicità di diverse figure chiave, la centrale gestiva ingenti somme di denaro sporco, reinvestendole in attività economiche legali.
Questo processo permetteva ai clan di camorra e ‘ndrangheta di ripulire i proventi delle loro attività illecite, rendendo più difficile per le autorità individuare l’origine dei fondi. L’operazione odierna ha smantellato questa rete, infliggendo un duro colpo al sistema finanziario dei clan mafiosi.