Autobus introvabili e metropolitane bloccate. Quella di ieri è stata una giornata nera a Roma sul fronte dei trasporti. Una città in pratica paralizzata, con cittadini e turisti che sono rimasti spiazzati. Ed ora è scontro tra Campidoglio e sindacati. Lo sciopero infatti è stato indetto all’improvviso, di otto ore, dopo il tragico incidente avvenuto mercoledì nel deposito Atac di Tor Vergata, dove un impiegato, Maurizio De Pasquale, è caduto in una buca di manutenzione ed è stato dichiarato, poche ore dopo, in stato di morte cerebrale.
L’astensione dal lavoro voluta da Cgil, Cisl, Uil, Ugl e dalle sigle autonome Usb e Orsa ha irritato notevolmente il Comune di Roma per la fuga in avanti dei sindacati, convinti della necessità di uno sciopero per chiedere più sicurezza sul luogo di lavoro. La dinamica dell’incidente al momento non è ancora chiara e gli inquirenti stanno ancora cercando di trovare una spiegazione: quello che è certo è che De Pasquale non lavorava nell’officina dove si è verificato l’incidente e che non doveva trovarsi nell’area della fossa dove poi è caduto. L’uomo operava infatti in un’area amministrativa attigua all’officina, da cui era separata con una porta a vetri. Ma non aveva compiti legati alla manutenzione dei mezzi. I sindacati non la pensano così: “Si tratta comunque di un decesso su un luogo di lavoro e durante l’orario di lavoro – ha precisato Alessandro Farina, segretario della Filt Cgil -, non si può dire che non si tratta di un morto sul lavoro”.