Controlli a tappeto, a Roma, sul possesso di armi. I recenti fatti di sangue nella Capitale e nelle zone circostanti hanno messo in evidenza la crescente circolazione di armi da fuoco ed evidenziato la necessità di maggiori e più rigorose verifiche sulle modalità di conservazione e protezione. L’esigenza è stata ribadita dal Prefetto di Roma, Lamberto Giannini, durante il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.
Roma, sequestrati 20 fucili e 6 pistole
Dopo i controlli eseguiti nei mesi precedenti, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno intensificato le operazioni di prevenzione e controllo sulla conformità delle armi nella Capitale e nei comuni limitrofi, tra cui Tivoli, Frascati, Velletri, Colleferro e Palestrina. Un particolare focus è stato posto sulla custodia e sul trasporto delle armi da fuoco e del relativo munizionamento, nonché sulla documentazione amministrativa e sui requisiti personali necessari per il possesso legale di armi.
Le verifiche hanno coinvolto 403 persone e 1.421 armi, portando alla denuncia di un soggetto per mancata custodia di armi e alla diffida di altre 41 persone per irregolarità nella certificazione medica di idoneità psicofisica. Complessivamente, sono stati ritirati 20 fucili, 6 pistole e oltre 400 munizioni, grazie a sequestri e ritiri amministrativi.
In risposta ai controlli, alcuni cittadini si sono adeguati acquistando armadi sicuri per la custodia delle armi, mentre altri hanno scelto di smaltire volontariamente armi e munizioni, consegnandole alle Stazioni dei Carabinieri per la distruzione o cedendole a persone autorizzate al possesso.
Tra le violazioni più frequenti ci sono la custodia inadeguata delle armi, l’omessa o non aggiornata certificazione medica di idoneità , il possesso di munizioni eccedenti il limite consentito, il porto d’armi scaduto, la mancata denuncia del trasferimento della custodia delle armi, la cessione non autorizzata di armi e la mancanza di denuncia delle armi detenute regolarmente.