Il caso Orlandi-Gregori vede nuove importanti testimonianze: davanti alla commissione parlamentare d’inchiesta è intervenuto il giudice Ilario Martella, che con le sue parole ha avvalorato la tesi di una pista internazionale dietro alla scomparsa delle due ragazze, Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, nel 1983, da Città del Vaticano, nello stesso periodo in cui lui era titolare della seconda inchiesta sull’attentato a Giovanni Paolo II del 1981.
“Le due ragazze – ha dichiarato – furono sacrificate a qualcosa di incredibile, che si può definire ragione di Stato. Ci si trova innanzi, come ebbe a dire Giovanni Paolo II quando andò a casa Orlandi in occasione del Natale 1983, a un intrigo internazionale. Si è trattato di un’operazione di distrazione di massa ideata e compiuta dalla Stasi (i servizi segreti dell’allora Germania est), per evitare che la Bulgaria e tutto il mondo dell’Est venissero coinvolte nell’attentato al Papa, dopo che Ali Agca, interrogato da me, aveva iniziato ad accusare tre funzionari bulgari”. Per Martella le due ragazze “sono state sacrificate, uccise non subito, ma magari dopo un po’. Tenerle in vita sarebbe stato pericoloso perché avrebbero potuto essere dei testimoni fondamentali” ha dichiarato in commissione parlamentare.