Aumenta la drammatica conta dei poliziotti penitenziari aggrediti e feriti in servizio da detenuti nel Lazio. Gli ultimi episodi di violenza sono avvenuti a Frosinone, nel carcere G. Pagliei: “due aggressioni in poche ore, sono una cosa inaccettabile” come denuncia il Sappe. In un caso l’agente è stato colpito alla testa con il cancello della cella ed è stato trasportato in ospedale per accertamenti. Nell’altro il detenuto avrebbe colpito il poliziotto pretendendo di avere la cella aperta per primo.
Doppia aggressione nel carcere di Frosinone: agenti feriti
La prima aggressione spiega il sindacalista del Sappe Salvatore Izzo è avvenuta “alla VI Sezione ex art 32, dove un detenuto psichiatrico ha colpito alla testa l’agente di sezione con il cancello della propria cella procurandogli una prima perdita dei sensi e poi sensi di vertigine, rendendo necessario l’intervento del 118 e l’invio dell’agente al pronto soccorso di Frosinone”.
“Dopo poco – prosegue – verso le ore 13 una nuova aggressione ad un altro poliziotto, questa volta alla V Sezione, dove un detenuto ha colpito alle gambe l’agente della Sezione con un corpo contundente procurandogli delle contusioni e delle escoriazioni solo perché pretendeva che la sua cella fosse aperta prima di quella di tutti gli altri detenuti della sezione”.
Sappe Lazio: “Basta al finto buonismo”
Per il segretario Sappe del Lazio, Maurizio Somma “negli ultimi tempi stiamo assistendo ad un cambiamento sociale, dove il male è visto come bene e viceversa, dove all’esterno del carcere il reato è cattivo ed all’interno chi ha commesso reato sia buono. È giunto il momento di dire basta al finto buonismo, i detenuti che trasgrediscono le regole o peggio ancora che aggrediscono la Polizia Penitenziaria devono essere perseguiti a norma di legge ma soprattutto scardinati dal contesto ove si sentono appoggiati da altri reclusi amici e quindi forti di questo, non esitano a commettere altri reati”.
Per questo, evidenzia il leader nazionale del Sappe, “Il Dipartimento dell’amministrazione Penitenziaria e gli organi Statali preposti devono assumersi le responsabilità ed attuare, ognuno per la parte di propria competenza, azioni mirate a dare garanzia di intervento al corpo di Polizia penitenziaria che opera nell’ultima trincea della giustizia. Il Sappe valuterà ogni forma di tutela, anche in sede giudiziaria, dei colleghi aggrediti e minacciati”.