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Giornalisti fermati dalla polizia a Roma: solidarietà dalle redazioni

Tre giornalisti, Massimo Barsoum del Corriere della Sera, Angela Nittoli del Fatto Quotidiano e Roberto Di Matteo de La7, sono stati fermati dalla polizia mentre si dirigevano per coprire l’ultimo blitz degli attivisti di Ultima Generazione. Nonostante abbiano esibito i loro tesserini professionali e documenti d’identità, sono stati condotti al commissariato di Castro Pretorio, trattenuti per un’ora in una camera di sicurezza. Dopo un controllo minuzioso, sono stati rilasciati senza firmare un verbale che non rifletteva correttamente l’episodio. L’Ordine dei Giornalisti ha espresso ferma condanna, affermando che l’interruzione del lavoro dei cronisti è incostituzionale e limita la libertà di stampa.

I giornalisti fermati e la protesta contro la polizia

I cronisti, diretti a seguire un’operazione di protesta degli attivisti, si sono ritrovati coinvolti in un’azione della polizia che ha generato scalpore nelle redazioni. Pur avendo presentato documenti ufficiali, sono stati trattenuti senza giustificazione plausibile, sollevando interrogativi sull’effettivo rispetto dei diritti fondamentali.

L’episodio ha sollevato proteste legate alle violazioni della libertà di stampa e a questioni di sicurezza dei giornalisti italiani. È stato sottolineato dalle redazioni e dalle istituzioni di settore come l’incostituzionalità di tali fermi mette in discussione l’effettiva tutela dei diritti fondamentali e la garanzia di un’informazione libera e imparziale per i cittadini.

Il comunicato dell’Ordine dei giornalisti

“Lo scorso 10 maggio siamo stati ricevuti dal Ministro dell’Interno Piantedosi che ci ha dato ampia assicurazione sulla tutela dei giornalisti nello svolgimento del loro lavoro nel pieno rispetto del diritto di cronaca” si legge nel comunicato diffuso dall’Ordine nazionale dei giornalisti.

“Era accaduto nei giorni precedenti che colleghi erano stati fermati dalla polizia e portati in commissariato a Padova e a Messina. Adesso la storia si ripete a Roma” viene sottolineato.

“Lo ribadiamo con fermezza: i giornalisti regolarmente iscritti all’Ordine e muniti di tessera professionale hanno non solo il diritto, ma il dovere di seguire i fatti di cronaca e il loro lavoro non può essere interrotto senza validi e fondati motivi dalle Forze dell’ordine. Non vorremmo che il fermo dei cronisti diventi una prassi. È incostituzionale e lesivo della libertà di stampa e del diritto dei cittadini ad essere informati.”

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