Qui il servizio realizzato per la puntata di Punto di Rottura del 23 maggio 2024.
Tra i 9 e i 14 anni è a grandi linee il periodo in cui nel percorso di crescita di ragazze e ragazzi si notano profondi cambiamenti, sia nel corpo che nella mente. Il corpo, per primo, assume caratteristiche da adulto, ma questi cambiamenti non sono uguali per tutti i minori e questo porta all’inevitabile confronto – a volte sfida – con ciò che vedono nell’altro o nell’altra.
Avere coscienza, quindi, di quelli che sono i cambiamenti e le esigenze del proprio essere, è importante per poi saper gestire le emozioni che, anch’esse nuove, potrebbero spaventare. Questa presa di coscienza, necessaria allo sviluppo dell’individuo, deve essere guidata da esperti per far sì che la conoscenza e la consapevolezza delle proprie emozioni possa essere funzionale all’avere delle buone relazioni interpersonali. L’educazione alla sessualità e all’affettività è volta proprio a questo.
Educazione sessuale e affettiva in Italia
L’Italia è tra i 6 paesi europei a non prevedere programmi formali e obbligatori di questo tipo di educazione nelle scuole – e quindi, di conseguenza, si costringono i ragazzi e le ragazze a risolvere i propri dubbi con Internet, amici, genitori o, addirittura, nessuno-.
Il report nazionale del 2023 realizzato dall’Osservatorio Giovani e Sessualità messo in campo da Durex e Skuola.net, ha coinvolto circa 15mila giovani tra gli 11 e i 24 anni nella città di Milano. Il dato interessante emerso è che il 9,5% degli intervistati ha dichiarato di aver avuto il primo rapporto sessuale prima dei 13 anni. È importante che l’eventuale vergogna o imbarazzo in questa fase si annullino per lasciare spazio a informazioni che possano far conoscere le conseguenze e l’importanza di determinati gesti.