È scontro Campidoglio-governo sui dehors. Da una parte il ministro delle Imprese Adolfo Urso chenel corso della «Giornata della ristorazione», evento della Federazione italiana pubblici esercizi alla Camera, rivela che il governo sta lavorando a una legge che renda «strutturale» l’espansione di tavolini e dehors legata al periodo del Covid. Una sanatoria di fatto, insomma, che andrebbe a fissare ad libitum l’attuale proroga fino al 31 dicembre delle misure che, a Roma nel 2020, hanno portato gli esercizi ad allargarsi su stalli e marciapiedi fino al 35% in più rispetto all’era pre pandemica. Dall’altra, in contrapposizione, il Campidoglio che vede nelle parole del ministro il rischio di derubricare a carta straccia il nuovo Regolamento comunale per l’Osp — presentato a novembre, ma ancora in attesa del nullaosta in Assemblea capitolina — studiato per dare disciplina a un fenomeno che nella Capitale si è tradotto in un autentico assalto agli spazi pubblici — più 519% in tre anni: 112.122 metri quadrati occupati contro i 21.609 del periodo pre Covid — con intere porzioni di città ostaggio di tavolini e dehors. «È assurdo e inaccettabile che il ministro Urso e il governo centrale decidano unilateralmente per le amministrazioni locali», la durissima nota firmata da Monica Lucarelli, assessora alle Attività produttive, che attacca: «Si tratta di un evidente segno di arroganza e disinteresse da parte del governo centrale. Questa mossa è chiaramente dettata da interessi politici e non tiene in considerazione le vere esigenze di residenti e imprenditori locali».