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Fabiani: “Sarri? Sorpreso dal suo addio. Tudor: una scelta condivisa”

Le parole del direttore sportivo biancoceleste.

Fabiani: “Siamo riusciti a tenere botta nonostante la stagione particolare”

Angelo Fabiani, direttore sportivo della Lazio, ha parlato ai microfoni di RadioSei. Di seguito le sue parole riportate da LaLazioSiamoNoi:

Questo è un momento particolare, mancano due partite e dobbiamo cercare di fare il massimo. Prendere ancora punti significa fare qualcosa di importante anche in vista del futuro. Non saranno due partite facili: l’Inter festeggerà lo Scudetto, il Sassuolo è in bilico , quindi a un certo punto della stagione le partite si equilibrano, chi ha più birra nelle gambe avrà la meglio e il singolo episodio fa la differenza. La stagione è stata particolare, non vogliamo prendere in giro nessuno, siamo partito con il piede sbagliato e recuperare dei punti non è facile. Siamo riusciti, però, a tenere botta”.

Sulla società:

Per quanto riguarda la comunicazione stiamo ultimando gli studi a Formello, a fine anno ci sarà una novità in merito a un addetto stampa che credo verrà dal mondo del calcio. Inutile prendere qualcuno che si è occupato politica aziendale. Sulle altre figure… io sono 30 anni che faccio questo mestiere. Più una struttura è snella, più è funzionale, più figure ci sono più c’è il rischio di accavallarsi. Il ruolo del direttore sportivo è stato reinventato negli ultimi anni e non solo da un punto di vista della governance della società. Io lavoro tutto il giorno a Formello per avere tutto sotto controllo. La Lazio ha ottimi collaboratori che hanno capito che il loro ruolo è di predisposizione verso la società. Per mettere dentro figure nuove bisogna anche capire se il carattere è funzionale. Tutto concentrato su di me? Non è vero, c’è un allenatore che si occupa della parte tecnica e molte altre persone. Abbiamo un segretario importante come Calveri. Davanti ai microfoni ci sono andato anche io, come dopo la partita giocata a Torino contro la Juventus. Da questo punto di vista ho l’esperienza per gestire situazioni complicate. Se ognuno fa il suo non c’è bisogno di altri figure, poi se dobbiamo farlo per accontentare chissà chi… la Lazio si sa difendere da sola, io non permetterò mai che nessuno possa prendere in giro i sentimenti della società“.

“L’addio di Sarri ci ha spiazzati, Maurizio è una persona straordinaria e ha avuto problemi familiari, quando certe cose ti toccano da vicino fare il proprio lavoro non è facile. Lui con grande rispetto per la Lazio e grande umanità mi ha detto che non avrebbe potuto dare tutto quello che volevano. Lo ringrazio perché non so in quanti lo avrebbero fatto, facendo un passo indietro e rinunciando a un anno di stipendio. Lotito ha voluto comunque onorare il contratto fino a fine stagione”.

Su Luis Alberto:

La situazione è molto semplice. Io sono un uomo del popolo, vengo dalla strada, non amo le luci della ribalta e fare salotti o prendere in giro nessuno. Quando Lotito mi ha comunicato di occuparmi anche della Prima Squadra ad agosto ho detto al presidente che doveva essere chiara una cosa: quello di istituire un metodo. La Lazio si deve riprendere la sua centralità, non ci dev’essere spazio per personalismi, egocentrismi e quant’altro. Luis Alberto è un giocatore importante, ha un contratto con la Lazio, ho sempre detto che a fine campionato avremmo preso in considerazione le eventuali richieste e la società penserà al meglio della società, non del singolo calciatore. Noi siamo al servizio della società e della gente, dei tifosi, personalmente non tollero chi prova a soggiogare le persone che girano intorno a una squadra di calcio. Lui ha espresso la sua volontà, la prenderemo in considerazione e se non lede alla società accetteremo, altrimenti prenderemo al vaglio le altre ipotesi. Questo vale per tutti”.

Sugli errori arbitrali:

Quest’anno ci sono stati degli episodi che ci hanno penalizzato, altri che ci hanno favoriti. Monza? Una società come la Lazio non si può ridurre a lamentarsi di un episodio arbitrale quando prendi un gol come quello al 92’. Dobbiamo essere obiettivi e assumerci le responsabilità, non dare alibi ai calciatori. Nell’arco di un anno situazioni arbitrali come contro il Milan succedono a tutti. Dire che siamo stati penalizzati è un’inesattezza. Se mancano dei punti in classifica è colpa della Lazio e la causa non sono degli errori arbitrali. Per vincere contro la Salernitana non penso che sia necessario l’episodio a favore. Non me la sento di dire che ci mancano punti in classifica per gli arbitri”.

Su Tudor:

Sono in rapporti ottimi con Tudor, così come con tutti i tecnici nella mia carriera. È stata una scelta condivisa con il presidente, seguito anche quando era al Verona. Quando si fa scouting si seguono anche i calciatori. La tegola di Maurizio non ci consentiva di non prendere un allenatore con un contratto pluriennale. Oggi in vista del futuro si va verso scelte differenti in vista del mercato con profili differenti. Sento dire che Tudor a fine anno potrebbe andar via. Lui ha un altro anno di contratto e con lui progetteremo il futuro. Aggiungo che i cicli si aprono e chiudono, quello precedente si è chiuso con Sarri, ora se ne sta aprendo un altro con giovani calciatori che hanno esperienze internazionali e nel mio calcio non è ammesso prendere giocatori Over-30, a meno di grandi occasioni. Vogliamo costruire una squadra di ragazzi giovani, importanti e che possano dare un futuro alla Lazio. Io prendo come modello il Feyenoord, ma guardate anche il Leverkusen. La Lazio deve fare esattamente questo”.

Su Kamada:

Il destino di Kamada nelle sue mani. Quello che a me risulta è che allo stato attuale è ben felice di restare, da quello che mi dice il suo agente resta al 100% ”.

Su Immobile:

Ha un contratto della Lazio di altri due anni, è il capitano, la vita della punta ha alti e bassi, ma discuterlo mi sembra insensato”.

Su Guendouzi:

È di proprietà della Lazio. Una cena con Tudor? Lo avranno già fatto loro. Non ce n’è stato bisogno. Guendouzi come altri giocatori si lamentano sempre quando escono dal campo. Lui è un purosangue, a Marsiglia ha fatto delle manifestazioni, ma poi finiscono lì. Prima di prendere Tudor, secondo voi, non ci siamo interessati della situazione con Guendouzi?

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