C’è un video postato su «X» dal diretto interessato. Ci sono i segni visibili di una aggressione. A denunciare il tutto sui social è Chef Rubio, al secolo Gabriele Rubini, cuoco di fama e anche attivista pro Palestina, ha raccontato in un post di essere stato aggredito da alcune persone che lo hanno aspettato davanti alla sua abitazione alle porte della Capitale. «Terroristi – scrive e dice Rubio -, questi sono gli ebrei sionisti: mi hanno aspettato fuori casa in sei e hanno tagliato i fili del cancello per massacrarmi».
In altre immagini, postate sempre sul social, compare invece l’interno dell’auto con vetri sui sedili e tracce di sangue. Ci sono anche immagini di Rubini sorridente al pronto soccorso dell’ospedale dove si è fatto medicare le ferite alla testa. Sul volto evidenti le conseguenze di colpi ricevuti, soprattutto all’occhio destro. Nei mesi scorsi Rubini è finito sotto inchiesta per post antisemiti, ma anche per istigazione all’odio razziale. È stato anche fermato dalla polizia con una tanica piena di sangue con la quale si stava recando a un sit-in contro Israele. Chef Rubio, da tempi non sospetti, ha dedicato la sua immagine pubblica alla causa palestinese, da ben prima che esplodesse il nuovo conflitto in Medioriente. Le sue posizioni sono spesso state motivo di discussioni. Al lavoro gli inquirenti per capire chi ci sia dietro a questo brutale pestaggio.