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Emergenza Covid, la Procura di Roma chiede 1 anno e 4 mesi per Domenico Arcuri

domenico arcuri

La Procura di Roma ha chiesto al giudice per le udienze preliminari una condanna di 1 anno e 4 mesi di reclusione per l’ex commissario straordinario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, nel contesto di un procedimento legato all’acquisto irregolare di mascherine dalla Cina durante l’epidemia di Covid-19. L’accusa nei confronti di Arcuri è di abuso d’ufficio. Nello stesso procedimento sono coinvolte altre dieci persone, per le quali i pubblici ministeri hanno richiesto il rinvio a giudizio.

Domenico Arcuri e le forniture di mascherine

L’indagine riguarda l’acquisto di 800 milioni di dispositivi di protezione individuale, del valore di 1,25 miliardi di euro, che si ritiene siano stati irregolari e addirittura pericolosi per la salute pubblica.

Tra gli imputati figurano anche l’imprenditore Mario Benotti, deceduto successivamente, accusato di traffico di influenze illecite, e Antonio Fabbrocini, responsabile del procedimento per la struttura commissariale, accusato di frode nelle forniture pubbliche, falso e abuso d’ufficio.

Inizialmente, Domenico Arcuri era stato accusato anche di corruzione e peculato, ma tali accuse sono state successivamente archiviate. La difesa di Arcuri ha chiesto l’assoluzione, sostenendo che non vi siano prove a suo carico.

La difesa dei legali di Domenico Arcuri

Secondo gli avvocati di Arcuri, il manager ha sempre cooperato pienamente con le autorità giudiziarie e ha richiesto il giudizio abbreviato fin dall’inizio delle indagini.

“Arcuri non ha mai inteso difendersi dal processo, ma nel processo” hanno chiarito gli avvocati dello studio Volo. “Si è sempre reso disponibile con l’Autorità giudiziaria a rendere interrogatorio e a fornire chiarimenti in ogni fase delle indagini”.

“L’iter dell’udienza preliminare ha subito diversi rinvii che ne hanno prolungato la durata sino ad oggi. Nel frattempo, il Senato ha approvato in prima lettura il disegno di legge che abroga il reato di abuso d’ufficio, il cui testo è ora in discussione alla Camera. Non abbiamo mai auspicato l’intervento di una legge ‘salvifica’ e ci batteremo per ottenere l’affermazione della piena e totale innocenza di Arcuri”.